Spinea. Avete pagato il canone Rai, pur non essendo dovuto, e dopo esservi accorti dell’errore, ne chiedete il rimborso? Ebbene, è possibile che il vostro “destino” sia quello di ricevere una risposta simile se non uguale a quelle recapitata alla pasticceria Belle Venezia di Spinea che ora si è rivolta all’Adico per segnalare l’assurdità della mail ricevuta dall’indirizzo pec dell’ufficio “canoni Speciali”, quelli che riguardano appunto apparecchiature utilizzate da bar, ristoranti e altre attività non domestiche.
“Il versamento è stata effettuato da lei capace di intendere e di volere non per forzatura – si legge nella comunicazione che oscilla fra il surreale il surreale e il villano – l’errore ci può essere e Rai ha chiuso l’abbonamento, ma il versamento fatto da lei noi non può tornare indietro”.
Il tutto nasce dunque da uno sbaglio della Rai che ha ingiustamente intimato al locale di Spinea il pagamento di 173,19 euro per il possesso di una apparecchiatura televisiva teoricamente posseduta dal locale. Con solerzia il pagamento è stato onorato dai contribuenti, il quali solo dopo si sono resi conto che la richiesta riguardava il canone speciale della pasticceria la quale, però, non possiede alcuna televisione. Da qui uno scambi di mail che ha condotto all’incredibile risposta fornita dall’azienda. Vediamola passo dopo passo, partendo dalla prima comunicazione mandata dal locale si Spinea all’ufficio “canoni speciali”, nella quale si specifica di non possedere alcuna apparecchiatura e si chiede “il rimborso dell’importo erroneamente pagato in data 26/08/2023 di €173,19 euro”.
Laconica la risposta della controparte: “abbiamo effettuato l’annullamento della sua posizione RAI dal 01/01/2024, ma non è possibile effettuare il rimborso”. Per qual motivo? Chiedono dalla pasticceria, “visto che non possediamo alcuna tv in negozio ed erroneamente e’ stato effettuato il pagamento come da vostra richiesta tramite bollettino postale”.
Da qui, la controrisposta dell’ufficio canoni speciali citata qui sopra e riferita alla capacità di intendere e di volere dei clienti.
“All’inizio – afferma sdegnato Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – abbiamo pensato a uno scherzo ma trattandosi di scambio di pec, ci pare abbastanza difficile. Detto questo, diciamo tre cose. In primo luogo, è impensabile che i titolari del locale non vengano rimborsati, questo mi pare lapalissiano. Mica si parla di una multa autostradale, dove si considera il pagamento della sanzione come un’ammissione di colpa. Parliamo di un canone tv richiesto e pagato erroneamente. Non c’è nulla da dire, i soldi devono essere restituiti subito. Ultimo punto: quante persone pagano anche se non dovrebbero, proprio perché trattandosi di cifre irrisorie, non controllano neppure attentamente la richiesta? Temiamo siano tante ed è per questo che invitiamo i cittadini a controllare sempre con la massima attenzione ciò che viene richiesto perché l’errore sempre dietro l’angolo”.
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4 Responses
Il solito discorso, veniamo trattati da sudditi non da cittadini
L’arroganza della nostra penosa ed inadeguata Amministrazione Pubblica è in netto peggioramento!
Previa valutazione del diritto al rimborso, se a favore dell’utente credo sia atto dovuto pretendere oltre al rimborso con gli interessi legali, chiedere alla Corte dei Conti se si configurino gli estremi per configurare il peculato, oltre a pretendere un provvedimento disciplinare e conseguente allontanamento dall’ufficio di chi ha firmato il parere della Rai.
Buonasera, in effetti dopo la nostra denuncia si è subito mosso qualcosa. L’ufficio canoni speciali ha contattato il socio e gli ha comunicato che a settembre (poi non so perchè a settembre!!) verrà rimborsato. Non so che fine abbia fatto poi la persona che ha risposto in quel modo al nostro socio, ma, come dice lei, dovrebbe venire allontanato dall’ufficio.
Buona serata
Gianluca Codognato
uff. stampa Adico