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Cdm, stop ai contratti truffa al telefono

Più giorni per esercitare il diritto di recesso, consenso scritto per ui contratti telefonici, meno trappole sulle offerte “tutto compreso”.
Sono diverse le novità della direttiva europea sulla tutela dei consumatori recepita oggi in Consiglio dei ministri, e che entreà in vigore in tutti i paesi dell’Unione il 14 giugno 2014. Le principali misure riguardano i contratto di fornitura (quelli stipulati telefonicamente e che riguardano le utenze luce, gas, telefonia, etc), e gli acquisti on line e servono a preservare i consumatori da fregature abusi.

Contratti telefonici, servirà la firma

I relatori della norma hanno pensato soprattutto a chi stipula i contratti di fornitura telefonicamente, una modalità che ormai è diventata prassi, con tutte le conseguenze negative del caso (servizi non richiesti e vere e proprie truffe). Perché un contratto del genere diventi valido, non basterà più che il cliente “sì” all’operatore che gli propone “l’affare”: questi dovrà confermare per iscritto l’offerta su un contratto che ne riporta le condizioni per iscritto. Sarà valida a questo scopo anche la firma elettronica. Il diritto di ripensamento, invece, salirà da 10 a 14 giorni.

Più trasparente il “Tutto compreso”

Lo stesso discorso varra per gli acquisti di merce on line: il consumatore avrà 14 giorni per ripensarci. Nel caso in cui non sia stato preventivamente informato su questo diritto, inoltre, il recesso viene esteso dagli attuali 60 (per il contratto) e 90 giorni (per un bene), a 12 mesi.
Sul sito dove si acquista si dovranno trovare le informazioni sul venditore e un contatto per poterlo contattare in modo rapido in caso di problemi.
Il venditore telematico, inoltre, dovrà indicare esplicitamente e chiaramente il costo totale del bene o servizio compreso dei costi supplementari, in modo che al momento del saldo l’acquirente non abbia brutte sorprese.

Chi rompe paga…

La responsabilità dell’oggetto acquistato sarà in carico al venditore fino a che non sarà consegnato materialmente a casa dell’acquirente. In caso di smarrimento o danneggiamento ne risponderà il venditore.

Rimborsi più rapidi

La direttiva affronta anche il tema del rimborso. Se il cliente restituisce la merce, il venditore non ha più 30 giorni di tempo, bensì 14 per restituire le somme versate dal consumatore.

Call centere a pagamento addio

Infine, c’è il capitolo sovratasse. Chi utilizzerà carte di credito non dovrà più sostenere costi aggiuntivi “se non riferiti ai costi sostenuti per offrire tale opzione di pagamento”, e, in caso di disservizi, i numeri di assistenza telefonica messi a disposizione dal commerciante non potranno addebitare costi superiori ai costi di una telefonata normale.

DI: GIULIA NITTI
Fonte: il salvagente.it

 

3 risposte

  1. Fortunatamente ci sono queste direttive EUROPEE, che pensano ai cittadini italiani, altrimenti con questo governo, non avremmo nulla a nostro favore;
    Anche se essere EUROPEI, ha per noi un prezzo molto alto.

  2. anchio sono finito con enel energia e telefonata con un inporto corrente mensile poi non dett0 in registrazione e arrivato da pagare il doppio mensile e poi favole al telefono operatore per dirglielo raccontando tra qualche mese al regime tariffario parlato telefono prima registrazione. Alla fine scritto anche a autority energia per recupero somme di centinaia di euro pagati penso piu’ di 2 mesi fa’ ancora senza riposta Spedito fax- EVVIVA L’ITALIA E I SUOI MENAGER TUTTO PERMESSO

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