Gli avevano assicurato che, grazie all’impianto fotovoltaico, avrebbe potuto rivendere energia elettrica all’Enel. Peccato, però, che l’inverter solare montato in casa non possa fornire energia all’esterno dell’abitazione. Gli hanno consigliato di sostituire la sua vecchia (ma funzionante) caldaia a gas con una pompa di calore che, funzionando a elettricità, consuma tantissimo oltre a generare un rumore fastidiosissimo. Non è per nulla soddisfatto, insomma, il cliente di Green Power che, dopo aver firmato un contratto con l’azienda, s’è rivolto all’Adico contestando una lunga serie di problematiche, in particolare per ciò che concerne la stessa pompa di calore. Il nostro socio, anzitutto, contesta il logo dell’azienda, Green Power – Enel, “che può trarre in inganno chi, come me e tanti altri, non è un esperto del settore. Mi ero fidato di Green Power perché pensavo appartenesse al gruppo Enel”. Andando sul concreto, “è stata totalmente disattesa l’assicurazione che avrei potuto vendere l’energia in surplus all’Enel ma è impossibile perché l’inverter non può fornire energia all’esterno”. La cosa più grave, però, è il consumo esorbitante provocato dalla pompa di calore che ha fatto lievitare i costi. “da 250 euro a bimestre ora pago più del doppio – spiega il socio – e sì che l’impianto mi è costato quasi 50 mila euro”. Tramite l’associazione l’uomo chiederà la messa a norma di tutto l’impianto. “Seguiamo molti problemi legati al fotovoltaico – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – anche se in questo caso i problemi più grandi riguardano la pompa di calore. Restiamo stupiti però di come certe aziende riescano a disattendere clamorosamente quanto promesso ma ci auguriamo anche che abbiano il buon senso di risolvere la faccenda”.