Roma, 9 aprile 2014 – Il consumo di alcol nell’anno è piu’ forte nel centro-nord, soprattutto nel nord-est (68,7%), in particolare tra i maschi (78,9%). In modo analogo si distribuiscono i consumatori giornalieri, con una quota nel nord del 23,9%. Ciononostante, rispetto al 2012, se il consumo di alcol scende a nord e nelle isole, aumenta al sud. Lo rileva l’Istat che ha pubblicato il report ”l’uso e l’abuso di alcol in Italia 2012-2013”. Rispetto al 2012 si osserva nel nord-ovest una diminuzione di quasi tre punti percentuali nel consumo di alcol nell’anno, una riduzione pari a meno 1,5 punti percentuali nella quota di consumatori giornalieri in tutto il nord e di 2,2 punti nell’Italia insulare. Nell’Italia meridionale si registra, invece, un aumento di 1,7 punti nel consumo di alcol nell’anno. Considerando, inoltre, l’ampiezza demografica dei comuni, la quota di consumatori nell’anno e’ piu’ elevata nei comuni con piu’ di 50.000 abitanti (66,8%). Nei comuni fino a duemila abitanti e’, invece, piu’ alto il numero dei consumatori giornalieri (25,3%). Rispetto al 2012, si osserva una riduzione significativa della quota di consumatori nell’anno nei comuni centro dell’area metropolitana (-4,5 punti percentuali) e della quota di consumatori giornalieri nei comuni da 2.001 a 10.000 abitanti (-1,9 punti percentuali).
(fonte Asca)
Una risposta
L’alcol è la oppio dei poveri, naturalmente quando viene superato il quarto di litro di buon vino a pasto, da preferire rosso, quindi anch’ esso segue l’economia delle nazioni, quando aumentano i disperati, si rileva un aumento dei consumi, e viceversa.