Mestre. Il dibattito ruota su più fronti. Dove si possono installare? Come deve avvenire la votazione in assemblea? E con la privacy, esistono problemi? Ma, al di là delle questioni in ballo, una cosa è certa: sempre più residenti mestrini – soprattutto in alcune zone critiche del centro come piazza XXVII ottobre e Corso del Popolo – si stanno organizzando per installare (se non lo hanno già fatto) telecamere di sicurezza nei propri condomini. La nuova tendenza emerge tramite lo sportello di Adico riservato alle Problematiche condominiali. E così, se fino a qualche tempo fa tenevano banco soprattutto le beghe fra inquilini e amministratore, ora sono in netto aumento le richieste di consulenza per l’installazione di strumenti riservati alla videosorveglianza, anche se l’analisi delle casistiche affrontate nel 2022 e a gennaio 2023 vedono in testa fra i contenziosi le vicende legate ai lavori di ristrutturazione e, in particolare, al superbonus 110%.
“In alcuni condomini del centro città si percepisce la tensione per i numerosi episodi di microcriminalità che, dalle zone della stazione, si sono ormai ampiamente diffusi in Corso del Popolo e in via Cappuccina – conferma Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. In molte palazzine i residenti hanno creato gruppi whattsapp che segnalano sempre più spesso presenze nel condominio di persone esterne all’apparenza poco raccomandabili. La sensazione di vivere in una realtà ammantata di pericoli e di insicurezza è palese. Anche perché, al di là della percezione, gli episodi non mancano, con furti nelle case compiuti anche in pieno giorno. La telecamera di sorveglianza risulta lo strumento più utile per scoraggiare i malintenzionati o per filmarne le gesta. Al nostro ufficio legale chiedono soprattutto cosa bisogna fare per ottenere l’installazione della videocamera, quale sia la maggioranza richiesta in assemblea, fino a dove si possa inquadrare l’area per non infrangere le normative sulla privacy”.
Dallo sportello dedicato ai problemi condominiali emerge una conflittualità in aumento, figlia della tensione creatasi nel 2022 con l’incremento esponenziale delle spese e, in generale, delle bollette di luce e gas. Fra amministratore e inquilini la tensione è alle stelle, soprattutto in relazione alle ristrutturazioni con il bonus 110%. E la convivenza fra diverse etnie è foriera di continui litigi, per la reciproca incapacità di accettare i costumi e le abitudini dell’altro.