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Bollette “pazze” di luce e gas, Enel rimborsa circa 7 mila e 700 euro a un’azienda di Mirano

Mirano. Sono serviti molti scambi di mail e più comunicazioni. Il tutto per determinare un calcolo matematico che ha dato ragione all’ufficio legale dell’Adico e, soprattutto, ha permesso alla società miranese Simar di evitare un salasso da circa 7 mila e 700 euro fra bollette di gas ed energia elettrica.

La vicenda ormai è ormai nota e riguarda la modifica delle tariffe applicate da Enel Energia dopo la scadenza della precedente offerta. Anche la Simar sas è rimasta vittima di questa pratica commerciale molto discutibile e riassumibile in questi termini: l’utente godeva di una promozione arrivata a scadenza e si è ritrovato di fatto con prezzi di luce e gas più che quadruplicati. Tutta la battaglia legale, che in Adico coinvolge circa 200 utenti, si combatte per ora sui tempi della comunicazione. Enel, infatti, afferma di aver trasmesso il messaggio per annunciare il cambio tariffa ma, non avendo l’obbligo di farlo tramite pec o raccomandata con ricevuta di ritorno, non è facile provare che l’invio sia avvenuto. Alle tante contestazioni redatte dall’associazione, il fornitore ha risposto indicando la data di invio del messaggio, messaggio che tutte le persone seguite da Adico ritengono di non aver mai ricevuto.

Nel caso in questione, e nelle altre vicende in cui sono stati riconosciuti i rimborsi, la “vittoria” del cliente è riconosciuta solo perché la comunicazione non sarebbe avvenuta nei tempi previsto dalla legge: 90 giorni più dieci previsti per la lettura della notifica.

Per la Simar è accaduto proprio questo, come si legge nella motivazione con cui Enel conferma i ricalcoli delle bollette, annunciando il rimborso di due fatture. “Ci riferiamo alla vostra comunicazione pervenutaci in data 29 maggio 2024 – si legge nella lettera inviata da Enel all’ufficio legale di Adico -. Scusandoci per l’accaduto, vi confermiamo che abbiamo ripristinato le precedenti condizioni economiche valide fino al 31 marzo 2024 per entrambe le forniture. Per tale ragione, abbiamo provveduto ad effettuare un ricalcolo dei consumi, applicando i corrispettivi in vigore al momento dell’invio della comunicazione. Per la fornitura elettrica abbiamo emesso la nota credito di € -3.767,23 relativa al periodo di fatturazione aprile 2023/febbraio 2024 mentre per la fornitura gas abbiamo emesso la nota credito di – 3.892,28 relativamente al periodo di fatturazione aprile 2023/febbraio 2024”.

Di fatto, l’azienda (che ora non è più con Enel) si è vista riaccreditare circa 7 mila e 700 euro, nell’ambito di una vicenda che è risultata tutt’altro che semplice.

“Visto che per ora tutto si gioca sulla comunicazione della modifica della tariffe – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – la nostra associazione ha scritto più volte a Enel proprio per ribadire, calcolatrice alla mano, che il messaggio era stato inviato oltre i tempi previsti. Dopo diversi scambi di mail, l’azienda ha riconosciuto l’errore sulle tempistiche, scusandosi per l’accaduto e riconoscendo il rimborso di quanto pagato. Per noi questa è una grande vittoria, ma vorremmo che tutti gli utenti vittime del clamoroso aumento, soprattutto del gas, e che si sono rivolte a noi, venissero rimborsate perché ritengono di non aver mai ricevuto comunicazione di questi rincari. Proseguiamo la nostra battaglia anche di fronte ad Arera, in attesa che l’Antitrust, a metà luglio, dica la sua su questa pratica commerciale a nostro avvisto decisamente scorretta”.  

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