(Mestre, 14 marzo 2014) Bollette “pazze”: ancora un caso di un’anziana costretta a vivere al freddo perché l’Eni le ha chiuso improvvisamente il gas. Eppure lei è da anni che sollecita Eni in tutti i modi chiedendo di poter pagare ciò che le compete.
Esasperata e disperata, Rosanna Busetto, 72 anni, si è rifiutata di passare un’altra notte nella sua abitazione a Favaro Veneto in via Essiccatorio, e ha deciso di stabilirsi, con tanto di valigia, negli uffici dell’Adico, in via Volturno a Mestre, fino quando l’Eni non si deciderà a ripristinare la sua utenza e a sistemare adeguatamente l’intera faccenda.
Tutto è cominciato nel 2011 quando la signora si è vista arrivare in casa tre bollette “pazze” intestate a un contatore diverso dal suo, e quindi ad un’altra utenza, sconosciuta, nella stessa via. La signora Busetto ha immediatamente fatto notare il problema all’Eni, anche perché nel frattempo non le erano più arrivate bollette a lei correttamente intestate.
Non ricevendo riscontro, preoccupata, la famiglia Busetto ha nel frattempo messo in moto lo staff legale dell’Adico, Associazione Difesa Consumatori, che dal 2011 a oggi ha fatto tutto il possibile per mettere la parola fine alla vicenda: raccomandate di sollecito, diffide per richiedere l’invio delle fatture corrette e contestare il debito relativo allo scambio di utenze, lettere al Garante per l’Energia elettrica e il gas. Tutte azioni che però purtroppo non hanno ancora sortito l’effetto desiderato, nonostante Eni abbia infatti già ammesso lo sbaglio non è però stato avviato alcun intervento risolutorio. Salvo poi, qualche giorno fa, quello chiudere il gas per l’utenza domestica della signora Busetto.
“Ancora una volta siamo di fronte a una vicenda al limite del paradossale – commenta il presidente dell’Adico, Carlo Garofolini – Tra l’altro stiamo parlando di un’interruzione di un pubblico servizio, ancora più grave dal momento che si tratta di una signora di una certa età appena rimasta vedova e che si ritrova sola, e con la casa inagibile. L’augurio è che l’iter avviato dai nostri esperti possa arrivare presto a buon fine, e che la signora Busetto possa ottenere un equo risarcimento dei disagi subiti. Ricordo sempre ai cittadini – conclude Garofolini – che in casi come questo possono rivolgersi alla nostra associazione”.