Aria condizionata, ventilatori, “pinguini”. Se il buongiorno si vede del mattino – e se l’estate seguirà la strada rovente intrapresa a giugno – allora i cittadini/utenti veneziani devono attendersi vere e proprie stangate sulla future bollette dell’energia elettrica. “In questi giorni soffocanti – ricorda Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – con temperature sopra i 30 gradi e una umidità tropicale, gli unici mezzi per difendersi dall’afa sono rappresentati da “strumenti” che consumano molto e che fanno impennare gli importi nelle fatture inviate dai fornitori”. Dall’ 1 luglio, poi, sono previsti aumenti notevoli sia sul costo dell’energia elettrica che, ancor più, su quello del gas. Secondo le prime stime, l’incremento sarà attorno al 12% per la prima voce e di oltre il 21% per il gas e ciò annullerà totalmente i vantaggi derivanti dai ribassi registrati nel 2020.
“Siamo furiosi per questi annunciati aumenti – attacca ancora Garofolini – giustificati, in teoria, da un mix di fattori: scarsità dell’offerta, ripresa dei consumi, politiche ambientali restrittive e il solito aumento del costo del petrolio. Per noi i rincari, soprattutto così massicci, non trovano adeguata giustificazione. La direzione, soprattutto in considerazione della pandemia che ci ha bloccato per oltre un anno, dovrebbe essere quella opposta. Le bollette dovrebbero diminuire e non crescere. Come? Con interventi sulla tassazione che chiediamo da tempo. Purtroppo – prosegue il presidente di Adico – in bolletta le imposte incidono in modo a volte sproporzionato, con importi quasi uguali a quelli relativi ai consumi. Per questo bisogna valutare l’abolizione degli oneri di sistema o una loro decisa riduzione. Sarebbe un segnale incoraggiante per i cittadini, già martoriati da una pandemia che ha reso la vita difficile se non impossibile a molte famiglie”.