Il contratto mascherato da depliant, da modulo di contatto, da catalogo pubblicitario. Sono queste le tecniche utilizzate dalla ditta “Cento Vetrine” per piazzare i prodotti dell’azienda a soggetti inconsapevoli e in buona fede, “raggirati” con escamotage e molto savoir faire da venditori decisamente abili ma deontologicamente poco corretti. In questi ultimi mesi Adico sta seguendo innumerevoli casi di persone che si sono ritrovate da un giorno all’altro con un ordine non richiesto e con fatture salatissime, anche di qualche migliaio di euro. Tutte i casi seguiti dalla nostra associazione hanno ottenuto successo, con l’annullamento del contratto fatto firmare dai venditori di Cento Vetrine con vari escamotage. “Ormai stiamo ricevendo almeno una segnalazione a settimana – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – Sentiamo storie di ogni tipo, ma che hanno molte caratteristiche in comune: la indubbia bravura e gentilezza dei venditori, la compilazione di un modulo teoricamente informativo che viene fatto firmare al cliente. E poi, la sorpresa finale, a distanza di qualche settimana dal primo contatto o dalla prima visita. Et voilà, in un batter d’occhio ci si rende conto di aver orinato un letto, un materasso, un divano, e di dover sborsare anche 2, 3mila euro. Una pratica fastidiosa che riusciamo a contrastare con grande efficacia”. L’ufficio legale dell’Adico in tutti i casi seguiti ha predisposto una diffida a seguito della quale Cento vetrine ha annullato il contratto in essere. “Con il nostro intervento siamo riusciti a ridare serenità a persone che si sentivano truffate e disperate – conclude Garofolini -. Ciò non toglie che, al di là dell’esito positivo della nostra azione legale, questi comportamenti da parte di Cento Vetrine, ma anche di altre aziende analoghe, siano del tutto censurabili”.