Centri estivi, il salasso è servito: i rincari delle rette possono superare anche il 300%. La denuncia di alcuni genitori veneziani. Garofolini: “avviamo un osservatorio per monitorare i costi delle strutture”

VENEZIA. Più che un rischio, è una certezza, come ci hanno segnalato alcune famiglie che intendono inviare i propri figli ai centri estivi in programma da metà giugno. A quanto pare, le nuove norme imposte dall’emergenza Coronavirus condurranno a un aumento esponenziale delle rette anche se i genitori potranno contare su nuovi aiuti statali legati ovviamente all’epidemia. Per carità, i rincari erano nell’aria, nessuno pensava che i costi sarebbero rimasti allineati a quelli dello scorso anno. Ma ora si registrano “listini” dai ritocchi all’insù impressionanti, addirittura superiori al 300%, come testimonia la lettera inviata a varie scuole del Veneziano e del Trevigiano, soprattutto dell’infanzia, da una cooperativa di San Donà proprietaria di alcuni centri estivi. Nella comunicazione, come denuncia una mamma, le nuove rette sono il triplo di quelle precedenti. Lo scorso anno il mensile a tempo pieno (8-16) costava circa 160 euro ora la quota è salita a 650 euro (Iva esclusa). “Eravamo a conoscenza del fatto che ci sarebbero stati aumenti viste la precauzione necessarie in questo periodo di emergenza sanitaria – commenta Carlo Garofolini, presidente del’Adico -ma non ci attendevamo rincari di questo livello. Ora vogliamo capire se tutti i centri estivi si comporteranno in questo modo. La comunicazione a cui facciamo riferimento è emblematica. Vengono evidenziati gli aumenti ma viene anche spiegata la motivazione. E’ una giustificazione così valida? Vediamo. “Costo scuola dell’infanzia: il costo mensile, (al quale va aggiunta l’iva del 5%) sarà di 650 euro per la giornata intera; 440 euro per la mezza giornata con pranzo e 350 euro per la mezza giornata senza pranzo”. Questa la prima parte della comunicazione. Che prosegue così: “come sicuramente noterete i costi sono elevati ma le linee guida ci obbligano all’impiego di una quantità di personale educativo cinque volte superiore per la fascia della scuola d’infanzia e il doppio per il nido. Inoltre per una adeguata sanificazione si renderà necessario un incremento delle ore del personale ausiliario”. Detto ciò, nella missiva si invitano le famiglie a verificare le opportunità di sfruttare una delle misure messe in campo dal governo a favore delle famiglie. Riassumendo: bonus baby sitter, contributo straordinario per i centri estivi e il già esistente bonus nido. “E chi non potrà sfruttare nessuna di queste opportunità? – domanda Garofolini -. Per loro è previsto uno sconto. Intendiamo nei prossimi giorni un osservatorio per vedere se davvero tutti i centri estivi prevedono aumenti di questa portata”.

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