MESTRE. L’agenzia immobiliare, ormai, non esiste più. Smantellate le insegne, liberati i locali: Luca Lorenzon, titolare della Fenice snc, ex Primacasa di Zelarino, finita nel mirino di clienti che lamentavano la mancata restituzione della caparra versata per prenotare degli appartamenti in affitto o in vendita, poi mai consegnati, ha di fatto chiuso la sua attività. C’è da dire che l’uomo, dopo le denunce e la mobilitazione dell’ufficio legale di
Adico (a cui si sarebbero rivolti almeno una ventina di persone), ha iniziato a onorare (almeno in parte) i propri debiti. Diversi clienti, quindi, sono già stati risarciti anche se, al momento, rimangono ancora diverse le questioni aperte. IL RUOLO DI PRIMACASA. Il problema principale è che, a quanto pare, Fenice snc avrebbe un socio unico (Lorenzon, appunto) che però non avrebbe un patrimonio aggredibile. Imporre risarcimenti, a queste condizioni, è praticamente impossibile. Anche vincendo un’ipotetica causa, quindi, chi avanza ancora dei soldi difficilmente potrà riavere la cifra versata, se non su iniziativa dello stesso titolare. Motivo per cui
Adico, tramite i suoi legali, avrebbe deciso di chiamare in causa la casa madre, Primacasa. «I clienti però quando si sono rivolti a quell’agenzia si sono rivolti a “Primacasa”, non al signor Lorenzon – spiegano dall’ufficio legale di
Adico – Quindi ci auguriamo che anche per una questione di immagine, la casamadre decida di intervenire in sostituzione». Per il momento, dal colosso veronese, non è ancora arrivata risposta. Vista l’entità delle cifre in ballo (si parla di un totale di all’incirca una decina di migliaia di euro) la richiesta potrebbe anche essere esaudita con accordo bonario. LA VICENDA Il caso dell’agenzia immobiliare di Zelarino era esploso alcuni mesi fa, con la denuncia ai carabinieri di alcuni clienti. Oltre alla mancata restituzione di caparre, c’era in ballo il fatto che il titolare facesse vedere delle case che non sarebbero state disponibili. Qualcun altro, inoltre, aveva segnalato di essere in attesa da mesi di documenti necessari per completare il rogito. Un’altra querela successivamente era stata presentata dall’ Adico per un 46enne straniero che a novembre aveva versato un deposito cauzionale di 1.920 per una casa in affitto. In uno degli ultimi episodi, addirittura, un albanese era venuto alle mani con il titolare dell’agenzia: l’uomo aveva preso a pugni Lorenzon per farsi consegnare i 900 euro della caparra finendo così per essere arrestato dalla polizia per rapina. Il giudice, poi, l’aveva scarcerato derubricando il reato a esercizio arbitrario delle proprie ragioni.
Fonte: Il Gazzettino. Autore: Davide Tamiello