Burocrazia, rinvii, ritardi, richiesta di integrazioni. La battaglia per i rimborsi a favore dei risparmiatori “truffati” da Veneto banca e Popolare di Vicenza è stata lunga e colma di ostacoli ma pare essersi finalmente conclusa. Fra i 159 soci assistiti dall’Adico in questa articolata vicenda, 155 hanno ottenuto il risarcimento (per lo più il 30% di quanto investito) per altri quattro siamo in attesa degli ultimi step, che riguardano la verifica della documentazione supplettiva.
“Il nostro ufficio legale ha seguito passo dopo passo tutte i risparmiatori che si sono rivolti a noi – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’associazione dei consumatori -. Non è stato facile perché si sono succedute mille vicissitudini, dal mancato stanziamento dei soldi alla richiesta di ulteriore documentazione. Stiamo parlando di persone che hanno perso i risparmi di una vita quindi abbiamo dovuto gestirle pure a livello comunicativo, spiegando loro i motivi alla base dei ritardi, tutti addebitabili alle decisioni del Ministero”.
I rimborsi ottenuti da Adico variano dai 1.000 ai 100 mila euro e come detto sono importi corrispondenti a un terzo di quanto investito a suo tempo per azioni il cui valore si è di fatto azzerato in pochi giorni. Le storie dei “truffati” sono molto spesso drammatiche e in certi casi denunciano la complicità di alcuni funzionari degli stessi istituti di credito. Il risarcimento è risultato molto basso ma comunque, alla fine, ha rappresentato una boccata d’ossigeno per gli investitori delle popolari. Il meccanismo per il recupero del denaro, però, è risultato tutt’altro che agevole e ha richiesto l’intervento di professionisti, come i legali dell’Adico, in grado di seguire la pratica in tutta la sua articolazione.
“La vicenda delle popolari venete è la dimostrazione di un sistema bancario chiuso in sé stesso, lontano dal cittadino – conclude Garofolini -. Anche il virtuoso veneto evidentemente non è immune da queste storture quindi invitiamo i cittadini a fare massima attenzione quando investono i propri soldi. Meglio puntare ancora sui classici beni come la casa che fra l’altro si colloca in un mercato, quello immobiliare, che continua a viaggiare a costi contenuti. Per chi non è esperto meglio appoggiarsi a persone preparate in materia ma anche fidate, possibilmente amiche. Bisogna porre la massima attenzione, un investimento sbagliato può rovinare la vita a una famiglia”.