Una volta c’erano le gite organizzate, solitamente in autobus dove, in cambio di una escursione gratuita, gli ospiti dovevano sorbirsi la presentazione di un set di pentole presentate in pompa magna. Da qualche anno, invece, questa modalità commerciale si è trasferita negli alberghi e come dimostrano le numerose segnalazioni che sta ricevendo Adico in questi giorni, pare proprio che in molti caschino nel tranello. D’altra parte, la tecnica è sempre la stessa e alquanto ammiccante. La “vittima” viene contattata per un sondaggio e alla fine della chiamata gli viene comunicato di aver vinto un regalo da ritirare in un determinato hotel. Al momento della consegna, però, si è costretti ad assistere a una dimostrazione di pentole che vengono proposte per un importo di alcune migliaia di euro. Il problema è che spesso, grazie alla bravura dei venditori, il “cliente” è convinto a comprarle e a portarsele a casa per poi rendersi conto di non averne bisogno o, comunque, che il loro valore non corrisponde minimamente a quanto sborsato. “A questo punto – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – basterebbe recedere dal contratto usufruendo del diritto di ripensamento entro 14 giorni dalla stipula del contratto ma qui ecco l’inghippo. La ditta rifiuta la richiesta perché le pentole sono state già utilizzate. Peccato, però, che a utilizzarle siano stati i venditori stessi in fase di dimostrazione. Proprio qualche giorno fa siamo dovuti intervenire con il nostro ufficio legale per invocare l’annullamento del contratto a favore di una nostra socia e contestare la loro pretesa di non accogliere il recesso perché le pentole risultavano già usate. La ditta ha accolto subito la nostra richiesta”.