VENEZIA. Dovrebbe rappresentare il fiore all’occhiello per l’amministrazione pubblica e per i cittadini. Si sta trasformando invece in un incubo soprattutto per le persone più anziane. Si chiama spid e significa sistema pubblico di identità digitale. E’ ormai richiesto per tantissime incombenze ma sta mettendo i bastoni fra le ruote anche agli utenti, in particolare a quelli avanti con l’età. Dall’ 1 marzo, infatti, anche per usufruire della mediazione innanzi al Co.Re.Com. (Comitato Regionale per le Comunicazioni) è necessario possedere o lo spid o la carta di identità elettronica. Una novità che rende più complicato agire nei confronti delle compagnie telefoniche e delle pay tv e che rafforza la necessità di affidarsi ad associazioni come l’Adico per far valere i propri diritti. “Noi non siamo contro la tecnologia – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’associazione – ma non si può pensare di mettere così in difficoltà le persone anziane molte delle quali non hanno alcuna confidenza con la tecnologia. Teniamo conto che già a partire dal 2017 la modalità di presentazione delle istanze è diventata digitale tanto che le udienze si svolgono on line. Beh, ora si aggiunge anche lo spid o la carta di identità elettronica. La vita si complica e il rischio è che qualcuno rinunci ai propri diritti perché non sa come muoversi. Noi ovviamente siamo qui per aiutare tutti”. Adico, attraverso il Co.Re.Com., ha risolto situazioni anche molto complesse: errori in bolletta, contratti modificati in modo unilaterale, costi extra per le disdette, recessi non registrati, pagamenti ingiustificati, problemi con la fibra e molto altro ancora. Il Comitato, grazie all’assistenza del nostro ufficio legale, nel 99% dei casi si è pronunciato a favore dei soci di Adico. E’ dunque un organo molto utilizzato per risolvere le problematiche nel mondo delle comunicazioni.
Per quanto riguarda lo spid, suggeriamo di consultare il link: www.agid.gov.it (piattaforme › spid)