Ditte che si ritirano e lavori mal eseguiti, boom di committenti mestrini beffati dal superbonus. Adico segue 50 casi.

MESTRE. Più 50 casi seguiti dall’ufficio legale, 30 pratiche avviate per la restituzione della “caparre”, due decreti ingiuntivi nei confronti delle ditte meno collaborative. L’attività di Adico a tutela di committenti mestrini “beffati” dal superbonus 110% prosegue senza sosta, trovando in questi mesi estivi una spinta ancora maggiore in vista della scadenza per il completamente di almeno il 30% delle opere, prorogata da giugno a fine settembre. Le contestazioni, com’è noto, nascono dalle difficoltà di molte aziende a iniziare o a proseguire i lavori sulle case singole (per i condomini la situazione è diversa), solitamente a causa dell’impennata dei prezzi delle materie prime ma anche, per alcune ditte nate proprio sulla scia del superbonus, all’incapacità di affrontare opere complesse come quelle richieste.

I committenti seguiti da Adico, però, hanno già versato una caparra e per questo l’ufficio dell’associazione ha inviato una 30ina di intimazione alla restituzione dei soldi (in molti casi già avvenuta), riservandosi poi eventuali azioni risarcitorie per l’evidente danno subito da chi contava di sfruttare l’opportunità offerta dal 110%. Nelle situazioni più complesse i legali dell’associazione hanno predisposto un decreto ingiuntivo.  

Adesso, però, si sta aprendo un nuovo fronte, se vogliamo ancora più invasivo per i committenti. E’ quello dei lavori mal eseguiti da aziende che hanno aperto il cantiere. “Stiamo già seguendo due casi di questo genere – conferma Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – ma ci attendiamo un vero e proprio boom di segnalazioni e di richieste di assistenza a partire da fine settembre. Con il superbonus, purtroppo, abbiamo visto molte ditte improvvisarsi nel mondo delle costruzioni, senza averne né i mezzi né le competenze. Di contro l’impennata dei prezzi non ha certo favorito l’utilizzo di materiali di prima qualità. Risultato? Molti committenti dovranno fare i conti con opere mal eseguite, come abbiamo già avuto modo di constatare con un paio di persone che si sono rivolte a noi. In molti casi temiamo che il problema sarà legato all’utilizzo di materie prime scadenti ma anche alla scarsa esperienza di alcune ditte. Insomma, sarà un autunno caldo anche sul fronte superbonus”.

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