MESTRE. Avete un televisore relativamente vecchio che non rispetta gli standard MPeG4? Ebbene, mettetevi il cuore in pace. A partire da fine estate, infatti, le regioni italiane, suddivise per fasce, cominceranno lo switch off per adeguarsi ai nuovi modelli del digitale terrestre. Una novità che garantisce qualità delle immagini molto superiori all’attuale e permette di ricevere più canali ma che, ovviamente, costringe diverse famiglie ad aprire il portafoglio per acquistare una tv adeguata agli aggiornamenti previsti. “Per la nostra associazione questa è una vergogna – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. La tecnologia pesa sempre di più sui bilanci familiari. Costringere periodicamente i cittadini a cambiare televisore è inammissibile. Stiamo parlando di un bene di prima necessità quindi difficile che qualcuno vi rinunci. Fra l’altro non crediamo vi sia un bisogno impellente di vedere meglio le immagini, come se adesso ci fossero dei problemi. E poi, a cosa serve aumentare il numero dei canali? Ne abbiamo già a decine, senza contare che tantissime famiglie hanno anche l’ampia scelta delle tv a pagamento e delle piattaforme in streaming. Serve davvero un nuovo standard di digitale terrestre?”. Adico contesta anche le modalità di supporto economico per l’acquisto della televisione. Naturalmente si guarda all’Isee, che, ormai, “rappresenta una incombenza burocratica sempre più odiosa, soprattutto in tempi di Covid”.
Lo switch off del segnale, poco più di dieci anni dopo il passaggio al Dvb-T1, inizierà alla fine dell’estate del 2021. Il calendario è stato messo a punto dal ministero dello Sviluppo Economico, con la divisione dell’Italia in quattro aree:
- si parte il 1 settembre con le aree 1 e 3, che comprendono: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, province autonome di Trento e Bolzano, Valle d’Aosta e Veneto. Per questi territori ci sarà tempo fino al 31 dicembre dell’anno per completare il passaggio
- dal 1 gennaio 2022 al 31 marzo 2022 sarà la volta dell’area 2 che comprende: Campania, Lazio Liguria, Sardegna, Toscana e Umbria
- a seguire, dal 1 aprile 2022 al 20 giugno 2022, data del definitivo switch off nazionale, toccherà agli abitanti di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Marche, Molise, Puglia, Sicilia.
Lo standard passerà dal MPEG2 all’MPEG4, che consente già oggi di vedere i canali in alta definizione. Non avranno problemi a ricevere i canali tutti coloro che hanno un televisore che permette già oggi la ricezione del segnale in alta definizione dal numero 500 in poi del telecomando. Poi ci sarà la fase due, con il definitivo passaggio a luglio 2022 al nuovo Dvb-T2 Hevc. Per verificare se il proprio schermo è compatibile con questo standard occorre sintonizzarsi sui due canali test 100 e 200: se appare il messaggio “Test HEVC Main10” il modello è abilitato alla ricezione. Non dovrebbe essere necessario cambiare i televisori venduti dal 2017 in poi, ma saranno molti degli apparecchi acquistati precedentemente a necessitare di un nuovo decoder.
2 risposte
Visto che noi paghiamo il canone quindi paghiamo tutto il meccanismo elettronico , dovrebbe essere automatico che il decoder ci dovrebbe arrivare come fa SKY a casa gratuitamente . se noi non usiamo più i tv a cosa servono 10.000, o più canali?? se nessuno vede la pubblicità quale entrata economica avranno le emittenti??. Si dovrebbe avere il contributo statale per le tv dell’innominabile? A chi e come si può richiedere questo contributo?
Salve grazie per il suo intervento per molti versi condivisibile. Per quanto riguarda l’aiuto economico sarà statale ma le modalità verranno comunicate più avanti. Prevedibile, comunque, che il sostegno dipenderà dall’Isee, come accenniamo nel comunicato.
Naturalmente voi terremo aggiornati quando ci saranno novità.
Distinti saluti
Gianluca Codognato
uff. stampa Adico