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IMPRENDITORI PIU’ POVERI, I DIPENDENTI LI SUPERANO

Imprenditori che guadagnano meno dei loro dipendenti e redditi superiori a 50 mila euro l’anno solo per il 5% della popolazione.
È questa l’ennesima fotografia dell’Italia dell’evasione. A dispetto degli annunci di lotta ai furbetti del fisco, ecco che puntuali arrivano i dati del ministero dell’Economia sulle dichiarazioni Irpef. Il report si riferisce all’anno fiscale 2013 e certifica la propensione viscerale degli italiani a sfuggire alla tassazione. Che l’alta pressione impositiva giustifichi o meno il tentativo di sottrarsi a questa morsa, i dati sono comunque importanti.
Emerge che i lavoratori dipendenti hanno un reddito medio (20.600 euro) superiore a quello dichiarato dagli imprenditori (17.650 euro) che si collocano anche dietro ai lavoratori autonomi (35.660 euro). Il reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti risulta pari a quello dei pensionati (16.280 euro).
Si è arrivati al paradosso che il reddito da pensione supera il 30% di quello complessivo di tutte le persone fisiche italiane. Rappresenta, assieme ai redditi da lavoro dipendente, l’82% del reddito totale denunciato. Solo 30 mila persone (ovvero lo 0,1% del totale dei contribuenti) hanno dichiarato un reddito oltre 300 mila euro. Quindi nella classe fino a 15.000 euro si colloca il 46% dei contribuenti, che dichiara solo il 5% dell’Irpef totale, in quella tra i 15.000 e i 50.000 euro si posiziona il 49% dei contribuenti, che dichiara il 58% dell’Irpef totale, mentre solo il 5% dei contribuenti dichiara più di 50.000 euro, ma versa il 37% dell’Irpef totale. I soggetti con un reddito complessivo maggiore di 300 mila euro sono anche tenuti al pagamento del contributo di solidarietà del 3% sulla parte di reddito eccedente tale soglia.
Dal report del Tesoro emerge anche che circa 10 milioni di soggetti hanno un’imposta netta pari a zero. Si tratta prevalentemente di contribuenti con livelli reddituali compresi nelle soglie di esenzione, ovvero di coloro la cui imposta lorda si azzera per effetto delle numerose detrazioni riconosciute dal nostro ordinamento. L’imposta netta totale dichiarata, pari a 152,2 miliardi, è sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente. In ambito Irpef nel 2013 le deduzioni ammontano a circa 29,2 miliardi, le detrazioni invece a 64,4 miliardi e sono composte prevalentemente da quelle per: redditi da lavoro dipendente e pensione (63,3%), carichi di famiglia (20,4%), oneri detraibili al 19% (8,1%) tra i quali soprattutto spese mediche, spese per recupero edilizio (5,4%) e spese per l’efficienza energetica (2,3%). Si sente l’effetto della riforma Monti-Fornero nelle dichiarazioni 2013: si è infatti registrato un calo di 168.000 contribuenti che hanno dichiarato redditi da pensione.

Laura Della Pasqua

2 risposte

  1. Dispiace di sentire che certa gente sia così in difficoltà!
    Propongo all’Adico di farsi promotore di una campagna di raccolta fondi tra dipendenti e pensionati da devolvere ai poveri imprenditori: anche noi siamo in difficoltà, ma bisogna mettersi una mano sulla coscienza e l’altra sul portafogli e contribuire perché anche loro possano trascorrere una Pasqua almeno dignitosa.
    A quando un po’ di senso civico e di vergogna per aver rubato nelle tasche dei veri poveri? Perché spesso quegli individui, oltre ad evadere, hanno pure il coraggio di ottenere varie riduzioni-esenzioni, a scapito di chi ne ha veramente bisogno.
    Mi fermo qui, visto che a Pasqua bisogna essere buoni …
    Tanti auguri a tutti

  2. Mi dispiace essere ripetitivo ma….A.C.A. del Ministero delle Finanze : Possibile che non vi accorgiate che le sontuose ville , gli appartamenti faraonici , le ferrari , i depositi bancari da nababbi , l’acquisto dei prodotti di super lusso , le super barche ecc. siano tutte di proprietà , dei “dipendenti” dei nostri sfigati poveri imprenditori privati ed ancor più poveri imprenditori del pubblico impiego (volgarmente chiamati “politici”)?

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