Anche se i dati sulle immatricolazioni offrono nel 2014 e a inizio 2015 segnali di ripresa, la crisi continua tenere bloccati gli acquisti di auto da parte della famiglie padovane. La ripresa dipende quasi esclusivamente dagli acquisti da parte degli autonoleggi e non da parte dei privati che continuano a puntare sulle vetture usate.
Da una indagine di Adico svolta elaborando i dati dell’Unrae (Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri) che analizza mese per mese l’intero comparto delle immatricolazioni (auto italiane ed estere), si possono leggere concretamente le difficoltà economiche dei padovani dall’inizio della crisi (2008) a oggi. Nel territorio provinciale nel 2000 si vendevano quasi 40 mila vetture nuove; nel 2014 le immatricolazioni hanno superato di poco quota 21 mila, registrando quindi un dimezzamento degli acquisti da parte delle famiglie. Eppure nel 2014 (e anche nei primi mesi del 2015, come si vede dalla tabella) il mercato sembra rialzare la testa ma la componente privata è minoritaria, e il trend positivo è trascinato con decisione dagli auonoleggi che negli anni sono stati costretti a tagliare in parte il proprio parco macchine. Alla fine, considerando che una vettura nuova costi in media 14 mila euro, nel territorio padovano il 2014 ha visto un calo del volume d’affari pari a circa 250 milioni di euro.
Nel contesto di questa crisi – che, al di là degli ultimi dati, testimonia tutte le difficoltà vissute dalle famiglie padovane – Adico registra negli ultimi anni una crescita esponenziale degli acquisti di auto usate e delle relative problematiche: tachimetri taroccati, motori non originali, costi che lievitano, attese eterne per ricevere ciò che si è già pagato. Nel 2014 Adico ha seguito una 50 ina di casi legati all’acquisto di auto usate con una crescita del 30% rispetto al 2013. Già in questi primi tre mesi del 2015 si registra almeno una segnalazione a settimana.
“La crisi ha dimezzato la compravendita di auto nuove – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – e ciò ha naturalmente favorito il mercato dell’usato. Quella che il consumatore deve saper far valere è la garanzia di conformità del bene rispetto al contratto, o più brevemente garanzia di conformità: chi vende l’auto (sia esso privato o concessionaria) deve garantire che il veicolo sia conforme alla descrizione che ne ha fatto nel contratto e ancora prima nella fase di pubblicizzazione, illustrazione del prodotto e di trattativa, verbale o scritta che sia, in particolare senza vizi materiali e giuridici e che possiede le qualità essenziali della categoria dell’auto acquistata o per lo meno quelle promesse dal venditore. Quest’ ultimo deve consegnare all’acquirente un certificato di conformità del veicolo, che di norma ha una durata di 24 mesi e comunque non può essere inferiore ai 12, nel quale si mette nero su bianco il diritto del consumatore di avvalersi della possibilità di rescindere il contratto in caso di non conformità del veicolo”.