MUSILE. Lo scorso giugno sembrava tutto pronto: ditta, contratto d’appalto, caparra. Ma, a distanza di circa sette mesi, M.B., docente di Musile, ha visto sfumare da un giorno all’altro la prospettiva di utilizzare il superbonus 110% per ristrutturare la propria abitazione. Motivo? L’azienda incaricata dei lavori, la Invent srl, ha rigettato il contratto a inizio febbraio a causa delle “insostenibili condizioni di mercato manifestatesi in relazione alle iniziative sul cosiddetto superbonus”. La ditta, infatti, ha rimarcato di aver messo in campo “i mezzi a propria disposizione per dare corso a un’ampia accettazione delle proposte contrattuali della clientela ma non ha purtroppo potuto accettarle tutte” visto che “a seguito della sottoscrizione della proposta da parte sua, si è purtroppo ingenerata una oggettiva e gravosa situazione di mercato che ha evidenziato l’impossibilità sopravvenuta e generalizzata di molte materie prime e lavorazioni afferenti all’esecuzione dei lavori”. E, per concludere, la Invent ha scritto al docente che “a seguito delle iniziative di promozione del superbonus si è verificato un incremento straordinario dei prezzi, di carattere eccezionale e imprevedibile”. Tutto chiaro, insomma, e noto, visto che se ne parla quasi ogni giorno nei mezzi di informazione. Ma M.B. – che ora si è rivolto all’Adico per farsi assistere in questa intricata vicenda – oltre ad attendere la restituzione dell’acconto di 2 mila euro (che comunque dovrebbe avvenire a giorni), a causa di questo inghippo non potrà più accedere al superbonus 110% perdendo dunque un’opportunità unica nel suo genere. “Il nostro assistito – spiega il presidente di Adico, Carlo Garofolini – doveva ristrutturare la sua casa. Ora non potrà più farlo visto che per le unità singole vige la norma che il 30% dei lavori deve essere effettuato entro giugno. Il nostro socio ora si ritrova al punto di partenza, dato che è stato lasciato per così dire a piedi dalla ditta incaricata dell’intervento ancora lo scorso giugno. Noi capiamo le problematiche evidenziate dall’azienda però sottolineiamo anche che tutto ciò fa parte del rischio d’impresa”. Tramite l’associazione, il docente, oltre a intimare la restituzione della caparra, si riserva la possibilità di richiedere anche un risarcimento dato l’ingente danno economico che ha subito.
5 risposte
Buongiorno, mi sta succedendo uno cosa simile a questa. Da aprile 2021 ho firmato studio di fattibilità con una ditta di Martellago e da settembre che rinviano e perdono tempo dicendo che verranno….aspettano risposta di conformità urbanistica. Mai visti progetti, date di presentazione al comune e a dire il vero nessuna risposta verbale o scritta di rinuncia all’incarico. Che fare? Grazie
Salve signor Parisotto, a dirle il vero mi sembra una situazione ancora meno trasparente di quella del docente di Musile. Se ci contatta (041-5349637 dal lunedì al venerdì 9-13 e 15-19) può parlare con la segreteria per valutare assieme se sia il caso di coinvolgere i nostro ufficio legale.
Le auguro intanto un buon week end
Gianluca Codognato
uff. stampa Adico
Salve, la guerra è iniziata, a quando almeno dare in cambio di una caparra una fideiussione di pari importo?
Buongiorno
A differenza degli altri io per fortuna ho avuto i lavori finiti ma la cauzione versata ad inizio cantiere dopo 2 anni non è stata pagata
Giovanna
Grazie Giovanna…allora di sicuro ritieniti fortunata perché le persone con lavori a metà sono moltissime.
Buona serata
Gianluca Codognato
uff. stampa Adico