I prodotti Repairwear Laser Clinique? Non mantengono le promesse. È questa la conclusione dell’Autorità garante per la concorrenza e il mercato, che ha multato la Estée Lauder (proprietaria del marchio Clinique) per 400.000 euro per pubblicità ingannevole. Nei suoi spot l’azienda paragonava l’efficacia dei suoi antirughe a quella di un trattamento laser, di un lifting o di un intervento di chirurgia estetica. “Tale raffronto è costruito in modo da indurre i consumatori all’acquisto, anche sulla base dei costi più bassi e della mancanza di controindicazioni rispetto all’utilizzo del laser”, si legge nella nota dell’Antitrust.
“Studi non attendibili”
L’Autorità poi rileva: “In particolare, gli studi prodotti a supporto della correttezza dei messaggi sono stati ritenuti non attendibili dal perito incaricato dall’Autorità perché il paragone tra le due percentuali di miglioramento antirughe era rilevata in ambiti non omogenei: da un lato, un gruppo sottoposto a terapia laser medicale e, dall’altro, un campione femminile trattato con crema cosmetica”. Dalla perizia è inoltre emerso che “i due rimedi antirughe hanno meccanismi d’azione, modalità di utilizzo ed efficacia diversi e in nessun modo assimilabili”. La società dovrà ora comunicare, entro 60 giorni, le iniziative assunte per ottemperare alla diffida che vieta alla società la prosecuzione dei messaggi pubblicitari risultati ingannevoli.
Ingannevole anche l’Oréal
Analoga contestazione è stata fatta dall’Authority a L’Oréal, per la linea di prodotto Revitalift Laser X3. Alla multinazionale non è stata comminata però alcuna multa, perché l’azienda si è impegnata formalmente a modificare le campagne pubblicitarie, eliminado qualsiasi raffronto tra l’efficacia dei propri cosmetici e i trattamenti di altra natura, in particolare di medicina e chirurgia estetica. L’Oréal eliminerà anche i vanti relativi alle percentuali di miglioramento della pelle e dei tempi necessari per ottenerlo.
Fonte: ilsalvagente.it