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Le nuove regola dell’Agcom contro il telemarketing selvaggio? “un buon inizio ma bisogna superare l’adesione volontaria”

L’Agcom compie un (piccolissimo) passo contro il telemarketing selvaggio anche dopo le denunce della nostra associazione subissata da richieste di aiuto da parte di cittadini tartassati dallo stalking commerciale dei call center. Il segnale è importante anche se per ora l’elefante ha partorito il topolino visto che l’adesione alle norme è su base volontaria

Le nuove regole si ispirano ai seguenti principi: trasparenza dei contratti con gli utenti finali per telefono, utilizzo corretto delle liste di numeri telefonici in linea alla fornitura dagli operatori, regolazione del sub-appalto per le attività dei call center, obbligo per il call-center di poter essere ricontattato da parte del cliente, obbligo di iscrizione al Registro unico degli Operatori di comunicazione (ROC) dei call center, divieto di modificare il Caller ID della linea da cui origina la chiamata al cliente, ovvero il numero telefonico utilizzato per chiamare il cliente.

Tutto bene, dunque? Trovata la ricerca contro lo stalking selvaggio? Al di là del fatto che le regole appaiono dal principio alquanto fumose e inadeguate per bloccare lo stillicidio di telefonate quotidiane a cui sono sottoposti gli utenti, è necessario dire che l’adesione al codice di condotta da parte di operatori e call center avviene su base volontaria e le misure sono quindi vincolanti solo per coloro che hanno deciso di aderire.

“Siamo contenti che l’Agcom abbia deciso di intervenire – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – crediamo sia merito anche nostro visto che proprio nelle ultime settimane, anche tramite i mezzi di comunicazione, avevamo denunciato una situazione insostenibile invocando proprio l’intervento dell’Autority. Ovviamente questo non è assolutamente sufficiente ma è di sicuro un buon iniziio. Il prossimo passo dovrebbe essere quello di rendere definitivamente obbligatorio aderire alle normative perché su base volontaria temiamo che in molti ne staranno fuori. E’ comunque una buona base di partenza per capire come potrà funzionare questa regolamentazione. Ma è ancora più importante che si siano ripuntati i riflettori nei confronti di una problematica che sta rendendo la vita impossibile a tantissimi cittadini”.

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