L’Onu lancia la guerra globale a Ebola

È salito a 2.461 morti il bilancio provvisorio dell’epidemia di Ebola in Africa Occidentale dove i casi di contagio hanno raggiunto quota 4.985. Questa l’ultima stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che l’ha definita un’epidemia “che non ha precedenti nei tempi moderni”. Per questo il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, lancerà giovedì a New Yorh una “coalizione per la risposta globale” a ebola.

Il coordinatore della risposta Onu all’emergenza, David Nabarro, ha riconosciuto lo sforzo impressionante dei governi dei Paesi colpiti (Liberia, Sierra Leone, Guinea e Nigeria) ma ha detto che servono ancora aiuti per rispondere efficacemente alla minaccia del virus.

Previsioni catastrofiche. I dati, presentati a Ginevra dall’Onu, indicano che i numeri di casi cresce in modo esponenziale e in alcune zone raddoppia ogni tre settimane. Attualmente – si legge nel documento – il presupposto dei piani di lotta è di 20mila persone contagiate prima della fine dell’anno, di cui il 40% in Liberia, il 34% in Sierra Leone e il 16 % in Guinea. Tramite una totale applicazione della strategia di lotta, la trasmissione dovrebbe iniziare a diminuire prima della fine dell’anno e cessare prima della metà del 2015. Per il vice Direttore Generale dell’Oms, Bruce Aylward, “i numeri dei casi possono essere contenuti nelle decine di migliaia”, ma questo richiede una risposta molto rapida e un’impennata della mobilitazione.

Costo: un miliardo di dollari. Le Nazioni Unite hanno chiesto un miliardo di dollari per lottare contro il virus Ebola nell’Africa occidentale, quasi il doppio di quanto già richiesto. “Si tratta di un’enorme sfida finaziaria”, ha sottolineato il responsabile delle operazioni umanitarie dell’Onu, Valèrie Amos. Secondo l’Onu 22,3 milioni di persone vivono nelle regioni dove il virus è stato individuato.

Obama: una priorità per la sicurezza nazionale. Il presidente Usa Barack Obama annuncia l’allargamento del piano di risposta dell’amministrazione americana contro l’epidemia in Africa occidentale, con una missione di 3.000 soldati e lo stanziamento di nuovi fondi che potrebbero arrivare a 600 milioni di dollari. Obama, che considera la lotta all’epidemia una prorità per la sicurezza nazionale, spiega le nuove misure da un luogo simbolo, ad Atlanta in Georgia: i Centri per il Controllo per la Prevenzione delle Malattie (Cdc), l’agenzia statunitense dove lavorano alcuni tra i maggiori esperti virologi. Sede nevralgica delle operazioni, ha spiegato la Casa Bianca, sarà un Comando di Forze Congiunte che sarà stabilito a Monrovia, in Liberia. I militari americani parteciperanno in particolare alla costruzione di 17 nuovi centri di cura nelle zone più colpite. Gli americani aiuteranno anche nel reclutamento e nella formazione del personale responsabile della loro gestione: creeranno un centro che permetterà la formazione di 500 operatori sanitari a settimana.

Il Pentagono intanto cerca di riprogrammare la destinazione di 500 milioni di dollari di fondi delle operazioni di contingenza in terra straniera per contribuire alla lotta, una cifra che si dovrebbe aggiungere agli 88 aggiuntivi che Obama ha chiesto di approvare al Congresso e agli oltre 100 già destinati a questa missione.

Fonte: avvenire.it

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