VENEZIA La lavastoviglie, in otto case su dieci, è come non esistesse più: i piatti si lavano a mano, contro il caro elettricità. Non siamo ancora ai panni a lavare al fiume ma, con identica proporzione, gli intervistati usano la lavatrice men che si può e comunque solo in orario notturno e «risparmioso». Sono alcuni dei «trucchi» con cui le famiglie venete, al pari di Comuni e imprese, cercano di far fronte alle mazzate da poco comunicate o in arrivo via bolletta. Adico, l’Associazione dei consumatori con cuore nel Veneziano, ha calcolato per una famiglia tipo (coppia con figlio) una spesa annuale extra di 1.605 euro: sommando i rincari per gas ed elettricità, la famiglia che fino a ieri pagava 1.350 euro per dodici mesi di utenze, arriverà a spenderne 2.955. Per una coppia di anziani che spendeva 950 euro, altro esempio, il costo sarà più che doppio: 1.980 euro. Proprio ieri, la stessa Adico ha diffuso un’indagine tra i propri soci di Mestre, cui è stato richiesto quali contromisure stessero adottando contro lo spettro del caro-bollette. I trucchi citati sopra vengono da li. «Dal questionario – dice il presidente dell’associazione, Carlo Garofolini – è emersa soprattutto una cosa: il caro energia fa paura e rischia di mettere in ginocchio tante famiglie. La gente, per fortuna, sta adottando misure per risparmiare e questo può essere un bene anche per i comportamenti futuri». Tra le buone pratiche utilizzate come contromisure ai salassi c’è la temperatura dei termosifoni mantenuta sotto i 18/19 gradi in pieno inverno; poi «si tengono chiuse le finestre il più possibile per non disperdere il calore, anche se in tempo di pandemia sarebbe meglio arieggiare», almeno di tanto in tanto. Le stufette, è rinomato che consumino assai, sono finite in cantina, mentre più di qualcuno sta pensando di dotarsi di generatore, anche se qui siamo davvero alle intenzioni pure e non oltre. C’è, infine, il boom dell’autolettura: il «fai da te» evita calcoli per analogia dei fornitori e conguagli. Moreno Biolcati, dello Spi Cgil di Noventa Vicentina, racconta la soluzione «estrema» adottata da una ottantenne che, di recente, ha chiesto consiglio contro il caro-bollette al sindacato dei pensionati: «Aveva con sé la bolletta di dicembre, che rispetto a quella dell’anno prima era il doppio. La signora vive sola. “Non riesco a far fronte alle spese”, mi ha detto. “Non posso tenere acceso il termosifone e per scaldarmi vado a camminare”. Mi ha colpito, davvero». Spi Cgil e Federconsumatori già a dicembre avevano lanciato un Sos: «I rincari delle bollette rischiano di mettere in ginocchio sei anziani veneti su dieci – avvertivano Rosanna Bettella, segretaria Spi del Veneto, e Giovanna Capuzzo, presidente regionale dell’associazione – quelli che portano a casa pensioni inferiori ai mille euro lordi al mese». L’impatto del caro-energie sui conti di una coppia di over 65 era stimato, allora, in 315 euro in più l’anno. Le previsioni sono state riviste al rialzo: «Gli aggravi, che fino a qualche giorno fa stimavamo in 1228,80 euro l’anno per una famiglia media – dice Capuzzo – oggi si misurano in 1.719,98 euro annui, di cui 824 in più solo per energia elettrica e gas». Davide Cecchinato, presidente di Adiconsum Verona, descrive l’ansia che bussa alle porte di tante case: «Per ora, visto che le bollette coi rincari fanno cominciando ad arrivare o arriveranno a breve, riceviamo segnalazioni. Chi ci contatta chiede di verificare la correttezza dell’importo e, se ci sono i presupposti, di attivare la procedura per contestare l’addebito». Quando contestare non si può si chiede di rateizzare. Il governo ha stanziato un miliardo per la rateizzazione delle bollette di luce e gas. «Sì, dieci rate… Ma chi è in difficoltà ora, difficilmente avrà risolto i suoi problemi in dieci mesi…». Spese nuove si sommeranno alle vecchie… e all’ansia di troppi.
Fonte: Corriere del Veneto – venerdì 11 febbraio 2022 pag. 5/REGIONE ATTUALITA’. (autore: Renato Piva)