Dal prossimo primo gennaio scatteranno gli incrementi tariffari delle tratte autostradali nazionali, approvati con decreti dei ministri Maurizio Lupi e Fabrizio Saccomanni. L’aumento medio è pari a circa il 3,9%, contro una media di quanto richiesto dalle stesse società pari al 4,8%. «La riduzione dell’incremento tariffario, rispetto a quanto chiesto dalle società autostradali» spiega Maurizio Lupi «deriva dall’esigenza di attenuare l’impatto degli incrementi tariffari sull’utenza in un periodo di perdurante crisi economica» precisa inoltre che «A fronte di aumenti molto significativi spettanti ad alcuni concessionari, sono stati corrisposti incrementi tariffari inferiori da compensare in sede di futuro aggiornamento quinquennale dei piani finanziari. La riduzione stabilita determina un risparmio per l’utenza quantificabile in circa 50 milioni di euro l’anno», evidenzia il ministero. «Infine» conclude « incrementi lievemente superiori alla media sono stati comunque riconosciuti a quei concessionari impegnati nella realizzazione di opere di rilevante interesse per lo sviluppo del Paese»
I RIALZI- «Sono aumenti ingiustificati, che giungono nel consueto caos dei provvedimenti di fine anno» dice l’Osservatorio Nazionale sulle Liberalizzazioni dei Trasporti (Onlit). I rialzi sono spesso a due cifre, come nel caso della Torino-Aosta (+15%) o della Venezia-Trieste (+12,9%). «Da anni – denuncia il presidente dell’Osservatorio Dario Balotta – gli aumenti dei pedaggi finiscono con l’accumulare ingenti flussi di cassa dei concessionari autostradali, che sono investiti in attività finanziarie o vengono utilizzati per nuove partecipazioni societarie, anziché essere impiegati in nuovi servizi o nuove opere per gli automobilisti come promesso per giustificare gli aumenti». Secondo Balotta «I gestori sono come una -corporazione- che ha imposto ancora una volta al Governo la logica della rendita di posizione monopolista in contrasto con gli interessi generali del Paese. Per l’Osservatorio «I concessionari autostradali hanno già abbondantemente ammortizzato gli investimenti della rete più vecchia e frammentata d’Europa, e così oggi continuano a realizzare consistenti extra-profitti, senza aver alcun vincolo di tutela dell’ambiente e di miglioramento del servizio». Una situazione dovuta al fatto che l’Italia – conclude il presidente di Onlit – «È l’unico Paese d’Europa privo di un Governo capace di dettare e non di farsi dettare dai concessionari autostradali gli interventi infrastrutturali necessari».
Fonte: corriere.it
7 risposte
Ogni anno sempre la stessa cosa non serve a nulla saperlo se non si interviene sul governo in massa
Tanto per aumentare il traffico sulle strade statali e urbane, visto che ce n’è poco!
Ma perchè non si abbassano le agevolazioni i politici, dato che per loro tutto costa meno?
Anche per la stampa di semplice materiale tipografico si sono ridotti l’Iva al 4% mentre per i comuni mortali è al 21%
Ma basta,mandiamoli tutti a casa!
Ha ragione il presidente Dario Ballotta, è uno sconcio che si inserisce nella palude di non governo che da anni domina su di un paese in preda alle lobbyes di ogni genere e forma. Sul tema cito un esempio: percorro da anni la tratta PD-ovest Piovene Rocchette. Prima dell’euro costava 2.500 Lit. D’accordo sono passati + di 12 anni, ma come è possibile che sia passata a 2,5 euro poi a 3,20 poi a 3,80 e dall’inizio del 2013 ben a 4 Euro. Questo ultimo incremento significa + 5,2% alla faccia del recupero dell’inflazione. Adesso magari si sentiranno in diritto di ricaricare ancora!! CHI LI FERMA? Dovremo boicottare le autostrade!! Alberto
Questo regalo del governo LETTA, PD, partito che si è spostato a destra, anche alleandosi con persone, che oltre essere di dx. si sono ammutinate, a chi le aveva create, e foraggiate fino ad oggi, come il cane che morde la mano al padrone che lo accudisce, non pensino il signor LETTA e RE GIORGIO I°, che facendo fare il lavoro sporco a queste persone, loro non siano corresponsabili, di ciò che accade a pantalone (l’ITALIANO MEDIO, la cavia tartassata).
Un consiglio lo vorrei dare al nuovo commensale RENZI, anche i politici a 70 anni, hanno diritto al meritato riposo ( più che altro ne hanno diritto gli ITALIANI, di non vederli più), quindi spero che chiunque politici e non alla veneranda età di 70 anni sparisca dalla vita pubblica e dalla pubblica amministrazione, grazie capopopolo RENZI.
Buon 2014 a tutti.
Questo aumento accentuerà ancora di più il trasferimento dei transiti dei veicoli dalle autostrade alle strade provinciali e regionali, incrementando il traffico locale e quindi i rischi e l’inquinamento; già negli ultimi anni si era assistito ad una crescita continua soprattutto di camion con rimorchio lunghi come una nave su strade che si incrociano nei centri dei paesi e che oramai andrebbero bene al massimo per le auto, con le conseguenze e gli ulteriori rischi che si possono ben immaginare.
Basterebbe che anche solo alcuni dei sindaci dei questi paesi emettessero un’ordinanza di divieto di transito per i mezzi pesanti e questa tendenza sarebbe stroncata per sempre; ma forse questa situazione va bene a troppi, a cominciare dalle società autostradali che finiscono per guadagnare pur con meno transiti e possono al contempo chiedere aumenti anche consistenti giustificandoli appunto con i transiti in calo …
Ministro e sindaci: sveglia, agire!
Questa è l’ennesima prova che il pubblico non può essere privatizzato,il privato per definizione deve lucrare, E questo purtroppo e a danno della comunità Italiana. L’indotto di questi continui aumenti, procura gravi danni anche al commercio e al turismo cosa che in Italia dovrebbe essere il primo punto dal quale cominciare per rilanciare questo grande paese. Ma la politica che dovrebbe guardare un pò più del proprio naso, tutto ciò lo ignora facendo quei piccoli interessi qua e la accontentando sempre le stesse categorie, facendo la magra figura di beceri ladri di polli. Vorrei vedere insieme ALBERGATORI COMMERCIANTI E POPOLAZIONE TUTTI INSIEME PER IL BENE DELL’ITALIA E DUNQUE DEGLI ITALIANI.
Eureka ! Ho scoperto come mai le coppie italiane non hanno più figli.Una automobile oggi costa come mantenere tre pargoli.Ed a differenza è divenuta indispensabile.