Alle porte dell’inverno, gli italiani hanno una sola certezza: quest’anno, riscaldarsi, costerà molto. Non solo perché si è impennato il costo del gas, con due aumenti (uno a luglio e l’altro a ottobre) a dir poco consistenti. Ma anche perché le alternative – stufa o caminetto – non garantiscono alcun risparmio e il motivo è semplice: pure il legno e il pellet accusano aumenti notevoli che ruotano attorno al 20%. E non è facile capire perché. Il timore, in realtà, è quello di trovarsi davanti a una sgradevole speculazione probabilmente legata proprio alla crescita della domanda da parte di persone preoccupate dai rincari dell’energia elettrica e del gasolio e quindi interessate a dotarsi della stufa o del caminetto. Il termine “speculazione” in questa ultima parte dell’anno sembra riguardare molti settori. A partire da quella sul carburante, che registra da sempre fluttuazioni anomale, non proporzionali al trend del “barile”. Per arrivare, appunto, a quello della legna e del pellet. “Come associazione in difesa dei consumatori poniamo massima attenzione alle pratiche commerciali scorrette – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – e, a nostro giudizio, le speculazioni rientrano a pieno titolo nelle pratiche scorrette. Noi continueremo a denunciare questi comportamenti nella speranza che qualcuno intervenga per fermarli. Perciò chiediamo l’aiuto sempre prezioso dei cittadini, affinché ci segnalino le situazioni anomale sul fronte dell’inflazione e dei rincari. Le segnalazioni già arrivano e sono molte ma riguardano quasi sempre il carburante o i prodotti alimentari. Sarebbe bello allargare questo “paniere” perché siamo convinti che vi siano speculazioni in molti mercati, anche insospettabili. Con i soldi delle famiglie non si scherza, soprattutto in tempi difficili come questi”.