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Rc in aumento del 30% negli ultimi 12 mesi. Adico: “l’auto è di nuovo un bene di lusso”

I rincari di gasolio e benzina, la spada di Damocle del bollo, la revisione e, soprattutto, l’assicurazione. Ecco il micidiale mix di ingredienti che rende sempre più indigesto e impegnativo possedere l’auto in un Paese, l’Italia, che tassa con ogni mezzo, diretto e indiretto, i due beni più facilmente identificabili e diffusi: la casa e, appunto, la macchina. Proprio per questo, l’indagine di Facile.it che rileva nuovi, importanti aumenti dell’Rc auto non possono che aggiungere ulteriori preoccupazioni alle famiglie falcidiate da un’inflazione che nel 2022 ha raggiunto livelli record. “Dallo studio – commenta il presidente di Adico, Carlo Garofolini – emerge un aumento di circa un terzo dell’Rc in Italia. Tenendo conto che la guerra in Medio Oriente rischia di far lievitare i costi del carburante, temiamo che anche nel 2024 non vedremo la luce in fondo al tunnel. Purtroppo esiste solo una strada per aggirare il problema, non possedere l’auto, utilizzare bici e mezzi pubblici, andare il più possibile a piedi. Ma capiamo benissimo che questa è solo pura utopia. A questo punto, agli automobilisti non resta altro che cercare le assicurazioni più convenienti stando sempre attenti alle truffe che di questi tempi sono all’ordine del giorno”.

Automobilisti italiani sempre più sotto pressione. La corsa al rincaro dell’Rc auto, obbligatoria, continua, tanto è vero che, secondo l’Osservatorio di Facile.it, in soli 12 mesi il premio medio pagato dagli automobilisti italiani per assicurare un veicolo a quattro ruote è cresciuto del 27,9% arrivando, lo scorso mese, a 614,39 euro, vale a dire oltre 130 euro in più rispetto a settembre 2022. Il dato emerge dall’analisi di un campione di oltre 11 milioni di preventivi e relative quotazioni raccolti da Facile.it tra settembre 2022 e 2023. 

Aumentano i prezzi in tutta Italia

Confrontando i premi medi Rc auto rilevati a settembre 2023 con quelli di 12 mesi prima emerge come gli aumenti a doppia cifra abbiano interessato tutta la Penisola, seppur con delle differenze. La classifica delle regioni che hanno registrato gli incrementi maggiori è guidata dall’Umbria, dove lo scorso mese le tariffe sono salite mediamente del 37,9% rispetto all’anno precedente. Seguono il Lazio, che ha segnato un aumento dei premi medi pari al 36%, e la Sardegna (+34,4%).

Campania “maglia nera”

Guardando ai valori assoluti non stupisce notare come la Campania si confermi essere ancora una volta la maglia nera d’Italia, dal momento che, a settembre 2023, per assicurare un’auto nella regione occorrevano, in media, 1.062,49 euro, vale a dire il 73% in più rispetto alla media nazionale. Seppur a gran distanza, seguono sul podio delle aree più costose del Belpaese, la Calabria, con un premio medio di 673,07 euro, e la Puglia (665,36 euro).

Sul versante opposto della classifica, invece, si posiziona il Friuli-Venezia Giulia che, anche quest’anno, guadagna il primato di regione meno cara della Penisola sul fronte Rc auto. Qui, lo scorso mese, occorrevano mediamente 415,92 euro per assicurare il proprio veicolo a quattro ruote. Seguono il Trentino-Alto Adige, con una tariffa media pari a 443,88 euro, e la Lombardia, dove il premio medio rilevato lo scorso mese era pari a 474,38 euro.

Cosa scelgono gli italiani

Tra le garanzie accessorie sottoscritte dagli automobilisti italiani emerge come, tra coloro che ne hanno inserita una in fase di preventivo, la più scelta sia stata ancora una volta l’assistenza stradale, selezionata dal 43,6% degli assicurati. Seguono tra le coperture aggiuntive maggiormente richieste, seppur a grande distanza, la garanzia infortuni conducente (19,2%), la tutela legale (14,8%) e la copertura furto e incendio (10,6%).

Premio medio Rc auto e differenza settembre 2023 vs settembre 2022

Abruzzo (premio medio) 509,76€  (aumento nel 2023) 28,0%
Basilicata n.d. n.d.
Calabria (premio medio) 673,07€ (aumento nel 2023) 18,5%
Campania (premio medio) 1.062,49€ (aumento nel 2023) 21,4%
Emilia-Romagna (premio medio) 521,14€ (aumento nel 2023) 27,6%
Friuli-Venezia Giulia (premio medio) 415,92€ (aumento nel 2023) 27,0%
Lazio (premio medio) 639,91€ (aumento nel 2023) 36,0%
Liguria (premio medio) 614,83€ (aumento nel 2023) 32,9%
Lombardia (premio medio) 474,38€ (aumento nel 2023) 32,0%
Marche (premio medio) 563,00€ (aumento nel 2023) 29,2%
Molise n.d. n.d.
Piemonte (premio medio) 556,01€ (aumento nel 2023) 29,7%
Puglia (premio medio) 665,36€ (aumento nel 2023) 25,2%
Sardegna (premio medio) 539,35€ (aumento nel 2023) 34,4%
Sicilia (premio medio) 617,24€ (aumento nel 2023) 29,6%
Toscana (premio medio) 651,84€ (aumento nel 2023) 31,8%
Trentino-Alto Adige (premio medio) 443,88€ (aumento nel 2023) 24,9%
Umbria (premio medio) 570,69€ (aumento nel 2023) 37,9%
Valle D’Aosta n.d. n.d.
Veneto (premio medio) 498,90€ (aumento nel 2023) 33,5%
Italia (premio medio) 614,39€ (aumento nel 2023) 27,9%

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