Rette della case di riposo, stangate insostenibili per i familiari degli ospiti

Donna anziana, sposata, ex casalinga, senza pensione da lavoro. Ecco l’identikit della persona che, indirettamente, subisce nel modo più concreto e pesante il sovraccarico economico derivante dal ricovero in casa di riposo della persone cara.

Adico – che sta assistendo una 30ina di casi relativi a ospiti nelle Rsa colpiti da Alzheimer o da altre patologie collegate alla demenza senile – tratteggia le drammatiche vicende legate proprio al ricovero e in particolare ai costi a esso collegati.

Le storie seguite dall’associazione raccontano di una realtà sempre più diffusa che, nella nostra regione, conta oltre 30 mila anziani ricoverati nei cosiddetti centri servizi (per l’appunto, case di riposo). Adico ha già presentato diversi ricorsi per richiedere alla Regione la restituzione di quanto sborsato (o di quanto stanno sborsando) le famiglie per “mantenere” un proprio parente in una struttura per anziani. Stiamo parlando di soggetti che, essendo colpiti appunto da malattie come l’Alzheimer, non dovrebbero pagare alcuna retta, secondo quanto stabilito da diverse sentenze della Corte di Cassazione.

“Il nostro servizio – specifica Carlo Garofolini, presidente dell’associazione – ha fatto emergere storie incredibili ma soprattutto ha messo in evidenza quanto arduo sia affrontare i costi legati all’assistenza di anziani non autosufficienti. Ci sono persone che negli anni sono state costrette e pagare decine di migliaia di euro non solo per eventuali ricoveri in casa di riposo ma anche per sostenere le spese di una assistente familiare. Per non parlare di quei caregiver che hanno dovuto mollare il lavoro oppure scegliere un part time per seguire un proprio caro incapace di badare a se stesso. Però in questo frangente le casistiche più particolari riguardano le tante donne anziane che non hanno una pensione propria e vedono l’assegno previdenziale del marito eroso dalla rette della Rsa in cui è ricoverato. Abbiamo raccolto storie di persone alle quali ora restano 100, 200 euro al mese per vivere. Senza l’aiuto di altri familiari, è un’impresa praticamente impossibile”.

Di fronte a queste situazioni, l’unico rimedio è l’intervento pubblico ed è proprio in tale contesto che si inerisce la battaglia di Adico per riconoscere il ricovero totalmente gratuito nelle apposite strutture dei soggetti colpiti da Alzheimer o da altri tipi di demenza.

“Quello della non autosufficienza e dell’assistenza alle persone anziane che non sono più in grado di badare a loro stesse – conclude Garofolini – è una delle principali criticità dei tempi moderni. La nostra associazione ha deciso di combattere questa battaglia per i rimborsi dei malati di Alzheimer ma in generale fra le nostre missioni c’è proprio la tutela delle persone anziane e dei loro familiari perchè la situazione rischia davvero di sfuggire di mano”.

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