VENEZIA. Prima hanno ricevuto una fattura di circa 2 mila e 200 euro contenente i costi di 9 sim della Vodafone mai richieste. Poi, quando sembrava tutto sistemato, è arrivata un’altra bolletta, superiore ai 3 mila euro, e questa volta le sim non richieste sono arrivate a quota 29. Insomma, neppure l’A.v.a.p.o. Onlus di Venezia rimane indenne dalle sgradite sorprese che spesso riserva il mondo della telefonia (come anche quello delle forniture di luce e gas) a dimostrazione che le problematiche in questo settore non guardano in faccia nessuno. La vicenda – che ora, dopo vari tentativi andati a vuoto da parte dei diretti interessati, è passata in mano all’ufficio legale dell’Adico – può risultare a tratti surreale. Secondo il racconto dei referenti A.v.a.p.o., realtà composta da volontari che assistono malati terminali oncologici, tutto inizia a metà febbraio quando nella sede di Castello arriva una fattura da 2.263 euro. L’importo riguarda l’utilizzo di 29 sim, 20 delle quali risultano effettivamente in capo ad altrettanti medici e infermieri volontari, 9 invece non sono mai state richieste. I referenti di A.v.a.p.o. contattano dunque la Vodafone, si recano nel negozio della Nave de Vero, e contestano le somme contenute in bolletta, ricevendo rassicurazioni da parte del venditore: i costi delle 9 sim non richieste verranno stornate nella fattura successiva. Tutto a posto, dunque, si dirà. Invece, ad aprile, all’A.v.a.p.o. di Castello arriva un’altra fattura, questa volta da 3.137 euro. E qui, sorpresa, oltre alle nove sim da stornare, ce ne sono altre 20 non richieste, oltre alle solite 20 realmente utilizzate dai volontari dell’associazione. Insomma, 49 schede invece di venti. La situazione diventa surreale e di difficile risoluzione e così i referenti della Onlus decidono di rivolgersi ad Adico. “Abbiamo scritto immediatamente alla Vodafone – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’associazione dei consumatori – per richiedere l’immediata disattivazione delle nuove numerazioni oltre alla rettifica delle fatture emesse. Resta il rammarico per una situazione che si è trascinata per mesi e che poteva essere risolta in pochi minuti. Oltretutto, in questo caso, le vittime del disservizio sono i volontari di una realtà molto apprezzata che assiste persone allo stato terminale. Per loro si dovrebbe avere un occhio di riguardo in più”.
2 risposte
Devo dire che la società Vodafone è abbastanza nota nel far trovare sorprese del genere. Il problema ancor più grave, è il totale silenzio da parte di quella società e di risposta mandano all’attacco i recuperi del credito non curanti delle situazioni causate dalla società ondai venditori poco affidabili.
Nell’articolo viene menzionato un punto vendita, a malincuore devo dire che non è la prima volta che da quel punto vendita ne escono situazioni simili, la cosa peggiore è che la casa madre non prende provvedimenti!
Salve signor Daniele, grazie per l’intervento. Devo solo aggiungere che, purtroppo, come Vodafone si comportano molte altre aziende. Ogni tanto arriva la multa dell’Autorità garante per la concorrenza ma ovviamente non scalfisce neppure questi colossi. Noi ci auguriamo che grazie alle vostre segnalazioni si possa a poco a poco rimodellare questo mondo dove in effetti la concorrenza ha comunque portato un indubbio abbassamento di prezzi. cero, se poi il risparmio viene minato da attivazioni non richieste, costi nascosti e quant’altro, il vantaggio risulta nulla.
Un saluto
Gianluca Codognato
uff. stampa Adico