Risarcimento di 2.500 euro a una pensionata mestrina investita a Chirignago da un tir in retromarcia.  Garofolini: “risultato per nulla scontato. Confronto costruttivo con la ditta proprietaria del mezzo”

MESTRE. Da una parte, il grande shock, dall’altra, il danno fisico. Sono queste le due inevitabili conseguenze di chi viene investito da un mezzo in movimento, tanto più se questo mezzo è un tir. Per A.V, pensionata mestrina classe 1938, fortunatamente lo shock è stato più rilevante delle conseguenze fisiche – che comunque non sono mancate – quando lo scorso 28 marzo è stata investita da un camion in retromarcia, mentre passeggiava lungo via Santa Cecilia, a Chirignago. Quel giorno nefasto, l’anziana è stata “colpita” alle spalle da un tir in uscita dal cantiere ed è finita sotto il mezzo pesante. Un incidente all’apparenza funesto dal quale, però, la donna è “riemersa” con alcuni traumi e tumefazioni soprattutto facciali, ma senza quei danni fisici che solitamente scaturiscono da una circostanza del genere, soprattutto quando la vittima è una persona anziana. La donna, a seguito dell’incidente, si è dunque rivolta all’ufficio legale dell’Adico, invocando un risarcimento per il trauma cranio-facciale diagnosticatole al Pronto Soccorso dell’ospedale All’Angelo, dove è stata trasportata una volta estratta dalla “pancia” del mezzo pesante. Proprio in questi giorni, l’anziana di Chirignago, assistita dall’ufficio legale dell’associazione, ha ottenuto un indennizzo per nulla scontato di 2 mila e 500 euro, nell’ambito di un settore, quello del risarcimento danni, che presenta sempre molti ostacoli per la vittima, chiamata a descrivere le dinamiche che hanno provocato l’ incidente.

“Per noi questo è un risultato molto soddisfacente – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Non è mai facile far valere le proprie ragioni nelle questioni legate ai risarcimenti. Memorabili sono le battaglie con gli enti locali, in particolare i Comuni, che rigettano quasi sempre le richieste risarcitorie legate soprattutto alle cadute su strada e sui marciapiedi, a causa della mancata manutenzione delle infrastrutture. In questo caso, l’incidente è avvenuto a causa di un mezzo appartenente a una ditta privata con la quale si è da subito instaurato un confronto molto costruttivo. La dinamica dell’incidente, molto chiara, non ha lasciato dubbi sulle responsabilità del conducente. Se ci fosse sempre questa disponibilità al dialogo anche  da parte delle amministrazioni locali, il rapporto con i cittadini sarebbe meno conflittuale. Penso, per esempio, agli incidenti, spesso gravi, provocati dalle pericolosissime rotaie del tram di Mestre per i quali il Comune, partendo dalla vecchia amministrazione, non riconosce mai le proprie responsabilità. Lasciando la vittima a leccarsi le ferite o costringendola a lunghe, costose e incerte cause in tribunale”.

2 risposte

  1. E’ pochissimo quello che è stato dato alla signora per i danni (non solo uno) subiti.
    Auguro buone feste a tutti voi.
    Gianni Pastro

    1. Salve signor Gianni, in realtà è stato il massimo che si poteva ottenere anche in considerazione del danno quasi irrisorio subito dalla signora.
      Buone feste a lei.
      Gianluca

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