TREBASELEGHE. Trovarsi da un giorno all’altro con un fornitore di luce e gas senza averne fatto richiesta non è purtroppo una novità. Di solito, però, L’inghippo (per non dire la truffa) avviene dopo una teorica stipula del contratto al telefono oppure dopo la visita di un venditore porta a porta. Ma c’è un nuovo “fronte” che si sta facendo sempre più strada ed è quello dei contratti siglati via web. Emblematica, da questo punto di vista, la disavventura di L.S., commerciante di Trebaseleghe (Padova) che si è vista addebitare in banca da Sorgenia una bolletta da circa 38 euro per la fornitura di luce al proprio negozio. Peccato, però, che la donna non abbia mai fatto domanda per diventare cliente di quell’operatore. Cos’è successo dunque? Indagando con attenzione, la commerciante – che ora si è rivolta all’Adico per farsi assistere in questa vicenda grottesca – ha scoperto particolari inquietanti. In pratica, come racconta Carlo Garofolini, presidente dell’associazione – “la commerciante si è ritrovata cliente di Sorgenia a sua insaputa. In pratica la donna avrebbe aderito a un contratto web, cosa che non ha mai fatto, fornendo un indirizzo mail e due contatti telefonici. Sia la mail che i numeri sono totalmente inventati e inesistenti. Sono invece corretti i dati anagrafici, il pod dell’utenza elettrica del negozio e, cosa più preoccupante, l’iban del conto corrente della nostra socia. Cos’è accaduto? Cercheremo ovviamente di capirlo, augurandoci, ma ne siamo certi, che la vicenda riguardi pochi venditori disonesti e non indicazioni provenienti dal fornitore”. La commerciante ha presentato intanto denuncia ai Carabinieri e naturalmente ha disconosciuto il contratto. Questa vicenda, però, la dice lunga sulle tecniche utilizzate da troppi fornitori in un mercato che, con la liberalizzazione prevista per luglio 2021 (salvo ulteriori rinvii), diventerà sempre più selvaggio e imprevedibile.