Da Bologna a Pescara, da Ancona a Reggio Calabria, passando per Chieti, Bologna, Sassari, Siena a anche Cortina. Sono già oltre 850 i comuni italiani (grandi e piccoli) che hanno deciso di vietare petardi, botti i fuochi d’artificio per le feste di fine anno. Per alcune amministrazioni (in testa Milano) la decisione si inserisce tra le misure anti-inquinamento. Ma in molti atri Comuni (come Cortina d’Ampezzo, Bologna, Pistoia) l’ordinanza ad hoc serve soprattutto per tutelare gli animali (domestici e non), visto che sono moltissimi quelli che ogni primo dell’anno muoiono o impazziscono per la paura causata da scoppi e detonazioni.
L’appello degli animalisti
Già nelle scorse settimane era stato lanciato un appello da parte di diverse associazioni animaliste per sensibilizzare le amministrazioni (ma anche i singoli cittadini) sul pericolo dei giochi pirotecnici per gli animali. «Petardi e fuochi d’artificio, immancabili nella notte di San Silvestro, sono una vera e propria tortura per gli animali che hanno una soglia uditiva molto più sviluppata e sensibile della nostra», spiega la Lega Nazionale per la difesa del Cane. A differenza degli altri anni, le amministrazioni italiane si sono stavolta (e un po’ a sorpresa) dimostrate più «sensibili» al tema. E le ordinanze anti-botti si sono moltiplicate con multe, in caso di trasgressione, dai 20 ai 500 euro. Anche se con «importanti» eccezioni: Firenze, Roma, Napoli hanno deciso di lasciare «al buon senso dei cittadini» la decisione di usare o meno botti di fine anno. «Naturalmente, il risultato raggiunto quest’anno, con il vero e proprio boom di ordinanze “salva-animali”, rappresenta un traguardo importante – dicono Enpa, Lav e Lipu che hanno ringraziato i Comuni che si sono mossi per tutelare gli animali – Ma si può e si deve fare di più: il nostro obiettivo è quello di liberare il nostro Paese da questa abitudine tanto inutile quanto dannosa. Anche per questo, ai primi cittadini che ancora non avessero preso provvedimenti al riguardo chiediamo, di seguire l’esempio dei loro colleghi più virtuosi e di dire basta una volta per tutte con i “botti”, assicurando un Capodanno il più possibile sereno e gioioso anche a uccelli, cani, gatti & Co». Inanti, su Facebook e Twitter, è partita la campagna social «Basta botti» organizzata da YouAnimal.it.
La mappa dei divieti
Niente botti dunque a Cortina d’Ampezzo. Per i trasgressori sono previste sanzioni che possono arrivare a 500 euro. Nell’ordinanza si fa cenno all’esigenza di garantire la sicurezza e prevenire pericoli e danni per persone e cose, ma anche alla «tutela del benessere degli animali». Gli uomini del Corpo Forestale del Veneto confermano come questa sia una fase della stagione molto difficoltosa per gli animali dei boschi, come camosci e cervi, ma anche per i piccoli mammiferi che non vanno in letargo. L’assenza di neve costituisce un guaio perché non fa trovar loro l’acqua di cui hanno necessità, e li costringe a spendere molte energie per scendere a valle, alla ricerca di qualche pozza d’acqua. Botti vietati anche ad Aosta. Niente «festeggiamenti molesti e potenzialmente pericolosi» anche a Tortona (Alessandria) per il periodo compreso fra il 28 dicembre e il 6 gennaio. A Torino il divieto non è una novità: la prima volta è stata nel 2011. Ordinanza no-botti anche a Venezia per la notte di Capodanno. Il sindaco, Luigi Brugnaro, ha emanato un’ordinanza che vieta il 31 dicembre e l’1 gennaio di «usare o portare con sé materiale esplodente nei luoghi pubblici o aperti al pubblico, accendere fuochi, far esplodere petardi, castagnole, e simili artifici esplodenti e rumorosi». Stesso provvedimento anche a Vicenza e Verona: il provvedimento prevede il divieto di utilizzo e sparo di materiali esplodenti, fuochi d’artificio e oggetti similari ad una distanza inferiore a 200 metri dai luoghi di ricovero, cliniche, ospedali, case di cura e di riposo, scuole (limitatamente agli orari delle lezioni scolastiche); in presenza di animali domestici nonché in direzione degli stessi presenti sulla pubblica via, nei luoghi aperti al pubblico dei centri abitati; ad una distanza inferiore di 200 metri dal canile comunale e da spazi verdi pubblici destinati ai cani; in aree naturalistiche e oasi protette in cui viene tutelata la fauna selvatica. L’ordinanza vieta inoltre di condurre in qualsiasi momento animali d’affezione in luoghi dove vengono effettuati spettacoli pirotecnici autorizzati. Il Comune di Brescia ricorda che in città il divieto è in vigore dal 2009, inserito nel regolamento di polizia urbana (sanzioni dai 65 ai 400 euro). Lanciata anche la campagna «Rinunciamo ai botti- perché il capodanno sia una festa per tutti, anche per i nostri amici a 4 zampe» con consigli e suggerimenti per i padroni di animali. In arrivo anche a Milano (e non è una novità) l’ordinanza che vieta l’esplosione di botti motivata, per il 2015, soprattutto per l’emergenza smog. Anche Lodi stop ai fuochi d’artificio fino al 2 gennaio. Severe restrizioni pure a Genova. Petardi, fuochi d’artificio e simili vietati a Bologna fino alle 7 del 7 gennaio 2016. In Toscana niente botti e simili, per la prima volta, a Lucca (fino al 1 gennaio). Divieto anche a Cascina (Pisa)«su tutte le piazze pubbliche e in prossimità di enti pubblici, luoghi di culto, luoghi di cura e rifugi per animali per tutelare la pubblica incolumità e per proteggere gli animali». Niente botti di Capodanno a Pistoia (fino alle 16 del 6 gennaio) e Siena (che vieta l’utilizzo anche di prodotti «con effetto luminoso, tipo candela magica, anche di libera vendita, a partire dalla mezzanotte del 30 dicembre e fino alla stessa ora del primo gennaio») e a Viareggio. Nel Lazio a Roma la Questura fa sapere che come prevede la «normativa vigente» sono vietati «spari in luogo pubblico e l’accensione di artifizi pirotecnici, che deve essere autorizzata dall’Autorità di pubblica sicurezza. Il mancato rispetto prevede un’ ammenda e, se il fatto è commesso in un luogo dove è in corso un’adunanza di persone, è previsto anche l’arresto». Botti vietati a Rieti e a Tivoli, in Abruzzo Chieti niente botti per il terzo anno consecutivo. Mentre per Pescara è la prima volta. A Matera non si possono far esplodere «artifici pirotecnici a scoppio» in luoghi, coperti o scoperti, pubblici o privati (ad eccezione di spettacoli di fuochi d’artificio preventivamente autorizzati dalle competenti autorità). Il divieto non si applica invece «ad artifici ad effetto prevalentemente luminoso, quali ad esempio fontane, bengala, bacchette scintillanti e simili, trottole, girandole e palline luminose». Niente botti di fine anno ad Agrigento, Siracusa e Gela. Fino al 6 gennaio niente fuochi d’artificio, mortaretti, petardi, bombette e oggetti simili a Palermo. Mentre a Torre del Greco (Napoli) è vietato l’utilizzo di botti in svariate circostanze e l’eventuale raccolta in strada di fuochi inesplosi. A Caserta botti vietati dalle 20 del 31 dicembre e fino alle 7 del 1 gennaio 2016. Infine in Puglia la polvere pirica è stata messa al bando nel capoluogo, Bari, e nei Comuni di Altamura, Gravina in Puglia, Molfetta ed altri. Vietati fuochi d’artificio e botti (come succede dal 2011) a Cagliari, stop a fuochi d’artificio, petardi e mortaretti a Sassari (dal 7 dicembre alle 24 del 6 gennaio 2016), alla Maddalena, Porto Torres, Quartu Sant’Elena e Iglesias. In Campania niente botti a Salerno sia «in luoghi pubblici che privati», multe fino a 500 euro per chi contravviene all’ordinanza. Consentiti gli «articoli pirotecnici di libero commercio» ma solo in zone isolate
di Beatrice Montini
fonte: corriere.it
2 risposte
DOVUNQUE HANNO SPARATO PETARDI E FATTO BOTTI IN UN MODO INCIVILE. ANCHE IERI SERA AL PANEVIN DI TUTTI I PAESI HANNO SPARATO PER ORE PETARDI CHE SEMBRAVANO BOMBE CON IL CONSENSO DI TUTTI. QUESTA È LA VERGOGNA NON ESISTE UNA COSCIENZA CIVICA PER IL RISPETTO DEGLI ANIMALI.
Io ho un bulldog inglese che credevo gli scoppiasse il cuore. Quello che mi fa più rabbia, è che nessuno vieta nulla. Inutile si facciano le leggi se poi non si fanno rispettare. I vigili urbani dove sono quando è ora di multare le cose reali? Grazie