Venezia. A volte ritornano. Quando meno te lo aspetti e anche quando ormai ti sei scordato completante di loro. Parliamo dei venditori porta a porta ed esattamente di quelli che fanno firmare alle proprie “vittime” un contratto molto oneroso travestito però da catalogo informativo, totalmente gratuito. Adico, in questi giorni, sta seguendo la vicenda di una dipendente veneziana che, a distanza di quasi 4 anni dal primo incontro, si è ritrovata in casa i commerciali di una azienda padovana, venuti a “battere cassa” per una firma risalente a inizio 2020, poco prima della pandemia che ha inevitabilmente bloccato per molti mesi l’attività del porta a porta. La vicenda vissuta dalla donna ha aspetti grotteschi proprio per le tempistiche che la contraddistinguono oltre che per la cifra in ballo, circa 4 mila euro. Ma cos’è successo? Semplice. Nel 2020 i venditori di questa ditta si sono presentati nell’abitazione della dipendente veneziana proponendo l’acquisto dei soliti prodotti per la casa, dai materassi alle lenzuola. Come sempre, però, l’addetto è riuscito a strappare la firma del proprio interlocutore millantando l’assenza di un impegno economico. La donna, convinta di mettere una semplice sigla su un catalogo informativo, si è invece ritrovata con un contratto di poco inferiore ai 4 mila euro da spendere nell’arco di un periodo prestabilito per l’acquisto di alcuni dei prodotti proposti dall’azienda padovana. Di solito l’inganno viene svelato alla vittima poche settimane dopo ma comunque oltre i 14 giorni entro i quali l’acquirente può recedere. In questo caso per quasi quattro anni nessuno si è ripresentato a casa della “cliente”, fino a qualche giorno fa quando, appunto, la dipendente veneziana ha ricevuto la visita di un venditore che l’ha invitata a procedere con gli acquisti, come previsto da contratto. Naturalmente la neo-socia dell’Adico è caduta dalle nuvole, non ricordandosi neppure di quella vicenda così vetusta. E, dopo aver rispedito al mittente le richieste dell’addetto, si è rivolta all’Adico per farsi tutelare e per chiedere l’annullamento di quel contratto risalente al 2020.
“I cosiddetti raggiri del catalogo sono all’ordine del giorno – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Apriamo in media quattro casi a settimana, quando va bene. E nel 99 per cento dei fascicoli otteniamo un annullamento pressoché immediato, Ci mancava però un caso come questo. Venditori che si ripresentano a casa della potenziale vittima circa 4 anni dopo la firma del catalogo/contratto. Noi ci siamo già mossi chiedendo la cancellazione del contratto e siamo convinti che la richiesta verrà accolta in tempi rapidi. Temiamo però che altre persone riceveranno questo tipo di seconda visita, ad anni di distanza dalla prima. Il consiglio è quello di contattarci subito, senza esitazioni, per bloccare sul nascere qualsiasi pretesa dei venditori porta a porta”.