Mentre Adico ha appena presentato il suo 89esimo ricorso all’Arbitro bancario finanziario a favore di un socio vittima del finto sms di banca Intesa, la nostra associazione ha registrato ieri il record, per nulla esaltante, di soldi sottratti a un correntista, in questo caso campano: 90 mila euro. La storia, se possibile, è ancora più paradossale delle altre. Secondo quanto riferito al nostro ufficio legale dal diretto interessato, tutto nasce dal passaggio di un conto business da Ubi banca a Intesa San Paolo, che ha assorbito la stessa Ubi. L’uomo ha avviato le pratiche, inizialmente tramite il numero verde di Intesa San Paolo, nell’attesa di intrattenere un rapporto diretto con gli operatori dell’istituto piemontese. Proprio dal numero verde della banca, il nostro socio campano è stato “agganciato” dagli hacker i quali sono riusciti – con modalità tutte da definire visto che l’uomo non aveva ricevuto ancora codici dalla banca – a far partire verso destinazioni ignote tre bonifici da 30 mila euro. “Anche noi che stiamo seguendo oltre 200 casi e ne abbiamo sentite di cotte e di crude – spiega Carlo Garofolini, presidente di Adico – siamo rimasti basiti di fronte a questo raggiro così imprevedibile. Naturalmente spetterà soprattutto alle Forze dell’Ordine verificare come i truffatori siano riusciti in questa impresa, noi continuiamo la nostra battaglia a favore dei soci vittime del raggiro sempre convinti che la banca non sia per nulla esente da responsabilità come continua a sostenere. Il nostro lavoro si concentra sui ricorsi all’arbitro bancario finanziario mentre le Forze dell’ordine proseguono le loro ricerche e crediamo anche ascoltando i racconti di alcuni nostri soci per capire le modalità del raggiro”.