MESTRE (VENEZIA). La selva di norme che regolano le zone a traffico limitato di Mestre centro (comune di Venezia) continua a far discutere. Dopo il caso delle “multe seriali” nella zona riservata al trasporto pubblico di via Colombo, ora il malcontento viene segnalato in particolare nella zona di via Manin e non solo per l’installazione da metà ottobre delle nuove telecamere all’uscita in direzione di via Torre Belfredo, con una serie di cittadini multati a ripetizione che si sono rivolti all’ Adico per tentare la strada di possibili ricorsi al giudice di pace. Anche nel lato di via Manin in direzione di piazza Ferretto si segnalano casi di cittadini multati a ripetizione per la presenza della zona pedonale dalle 12 a notte fonda e di uno spazio temporale per il carico-scarico valido dall’una di notte alle ore 12 di ogni giorno. Ci sono casi di residenti che si sono ritrovati multati solo per aver utilizzato l’auto per il carico scarico della spesa, pur risiedendo nell’area. La telecamera non perdona. Eccetto il periodo di carico-scarico, la via diventa pedonale e accessibile solo ai residenti che hanno un posto auto e in possesso del pass. In un caso, un residente lamenta di aver raccolto almeno una quindicina di multe negli ultimi mesi che si tradurrà in un salasso di sanzioni da pagare (costo 97 euro l’una). E non si tratterebbe manco di un caso isolato, a riprova che sarebbero in tanti nella zona a due passi da piazza Ferretto a non aver compreso l’ordinanza che prevede una zona a traffico limitato che convive con una area pedonale a tempo. Fare chiarezza su orari, accessibilità e segnaletica delle Ztl resta una priorità. Il problema potrebbe essere risolto richiedendo il pass come residenti con posto auto all’ufficio Ztl dell’assessorato alla Mobilità, ufficio non molto noto ai cittadini. Come ci viene spiegato da fonti della polizia municipale di Mestre sono infatti gli uffici della Mobilità, in via di trasloco da villa Ceresa al polo tecnico comunale di viale Ancona, a gestire gli elenchi di targhe autorizzate al transito nelle zone a traffico limitato e che vengono inserite nel “cervellone” computerizzato che gestisce il lavoro delle telecamere che multano gli accessi non autorizzati. (La Nuova Venezia)