VENEZIA. “Quello che è successo ieri è inaccettabile, come lo scaricabarile che sta avvenendo in queste ore. E’ inaudito pensare che nessuno paghi per ciò che è accaduto. Non si può scherzare con una città come Venezia che è un patrimonio storico e artistico tanto unico quanto fragile”. Carlo Garofolini, presidente dell’Adico, non ci sta. L’acqua alta che ha sommerso martedì il centro storico e la mancata attivazione del Mose aprono una ferita difficile da rimarginare. “Non ci sono giustificazioni per quello che è successo – attacca il presidente dell’associazione -. In pratica in questa fase sperimentale i veneziani devono incrociare le dita e sparare che le previsioni siano perfette al centimetro se no accade quello che abbiamo visto ieri. Inutile dire che bisogna subito correre ai ripari e ipotizzare di sollevare il Mo.se con previsioni ben inferiori ai 130 centimetri. Intanto però il danno è fatto e adesso, chi risarcirà cittadini e commercianti sommersi dalla marea?”. In tale contesto, Adico sottolinea le difficoltà che si stanno ancora verificando con i rimborsi per l’acqua alta di novembre 2019. “Personalmente stiamo seguendo diverse persone con situazioni ancora da definire – prosegue Garofolini -. Per esempio, c’è una nostra socia che ha acquistato alcuni elettrodomestici alla Sme in sostituzione a quelli danneggiati dalla marea eccezionale dello scorso anno. Allo stato attuale riscontriamo che vengono richiesti dei timbri che non sono previsti nell’elenco della documentazione legata ai rimborsi per l’acqua alta. Insomma, al danno la beffa. Adesso, come si procederà con i risarcimenti per il disastroso evento di ieri? Come sempre il nostro ufficio legale sta già studiando la situazione. Rimane però l’amaro in bocca per un episodio che poteva essere ampiamente evitato”.
2 risposte
Modestamente è quello che ho pensato subito.Non è possibile dopo aver dimostrato che il sistema funziona,sono passati appena due giorni e siamo al punto di partenza,con gravi e ulteriori danni all’economia.Non ritengo sufficiente giustificazioni come alta marea non era prevista e altre baggianate.Subito un’inchiesta atta a verificare le competenze e le responsabilità.Basta scarica barile
Salve signor Paolo e grazie signor Paolo per l’appoggio 🙂
Gianluca Codognato
uff. stampa Adico