MESTRE. Durante il lockdown della scorsa primavera gli incidenti si sono dimezzati. I sinistri si sono ridotti di circa il 50% con punte più alte a marzo e aprile. Cosa hanno fatto le imprese di assicurazione per far partecipare gli automobilisti ai risparmi che derivano dalla riduzione degli incidenti causati dal lockdown? “Praticamente nulla – dice Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – a parte qualche voucher emesso da una o due compagnie, il resto non ha fatto partecipe i consumatori dei risparmi seguiti alla diminuzione degli incidenti”. In Veneto dall’1 gennaio al 30 novembre sono avvenuti 2.537 incidenti che hanno richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco. Come dire, la stragrande maggioranza degli incidenti e di sicuro i più gravi e con i danni peggiori a cose e persone. Nello stesso periodo dell’anno precedente gli incidenti furono 4.038.
Su questa vicenda della diminuzione degli incidenti senza benefici per gli automobilisti, l’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) sta terminando una indagine conoscitiva sulle iniziative delle società di assicurazione per rendere compartecipi gli assicurati dei risparmi derivanti dalla riduzione della frequenza degli incidenti stradali per effetto del lockdown. L’Ivass ha inviato una lettera alle imprese cui chiede di partecipare all’indagine. Nel 2019, sulle strade italiane, si sono registrati 172.183 incidenti con lesioni a persone, che hanno causato 3.173 decessi e 241.384 feriti. In media, rispettivamente, 472 incidenti, 9 morti e 661 feriti ogni giorno. Il periodo di lockdown imposto nel 2020 ha visto un crollo dell’incidentalità per alcuni mesi con punte fino e meno 80% che, sulla base dei dati provvisori della Polizia Stradale, si riflette alla fine del mese di settembre in una diminuzione di incidentalità e mortalità pari a circa il 30%.
Se queste diminuzioni le traduciamo in euro, si scopre che c’è stato un risparmio per le compagnie a beneficio degli assicurati. Ma per il momento solo iniziative sporadiche e non strutturate di poche società.
“Quello delle assicurazioni rimane un mondo che assomiglia a una giungla – prosegue Garofolini – Le regole sono unilaterali ed esistono quando un automobilista deve pagare l’aumento della polizia ma non quando per suoi meriti dovrebbe pagare meno. Avevamo sperato che con la legge Bersani le cose si sarebbero messe a posto. Invece siamo al punto di partenza con le assicurazioni che fanno ciò che vogliono. Va ricordato che e gennaio c’era stato un aumento pesante con il 3,8% dell’Rc auto, come dire una media di oltre 53,20 euro all’anno. Ora vediamo cosa faranno a gennaio”, conclude il presidente dell’associazione.
Fonte: La Nuova Venezia