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Autovelox non omologato? Multa nulla. Adico: “sentenza storica che può scatenare una pioggia di ricorsi”

Cosa succede se un automobilista viene immortalato da un autovelox approvato ma non omologato? A questa domanda ha risposto una recente sentenza della Corte Costituzionale dando il via, di fatto, a una pioggia di possibili ricorsi da parte di cittadini convinti della mancata omologazione  dell’occhio elettronico.

“La sentenza – conferma Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – e conferma anche i tanti dubbi della nostra associazione circa questi strumenti che a volte sembrano solo trappole per riempire il più possibile le tasse dei Comuni. Attenzione, noi non siamo contro gli interventi per rendere le strade più sicure, però constatiamo che in troppi casi sono messi a posta in posizioni strategiche, ma non per la sicurezza di auto e pedoni, bensì proprio per fare più multe possibili. Ora si potrebbe davvero aprire la strada per centinaia di ricorsi anche nel nostro territorio. Tanti pasticci come quelli di Cadoneghe”

Proponiamo di seguito l’articolo pubblicato il 22 aprile sul portale online Volante.it in cui è spiegato nello specifico quanto accaduto con la sentenza della Corte Costituzionale.

Un conto è approvato, altra cosa è omologato. E perché un’infrazione rilevata da un autovelox sia valida, il dispositivo deve essere sia approvato che omologato. È quanto stabilisce la Corte di Cassazione con una sentenza (n° 10505/2024) relativa a una multa per eccesso di velocità rilevata da un autovelox della tangenziale di Treviso. L’automobilista, l’avvocato trevigiano Andrea Nalesso, era stato pizzicato a viaggiare a 97 km/h dove il limite era di 90. Ma l’apparecchio era stato “approvato”, ma non “omologato”. Una differenza su cui Nalesso ha fatto leva per fare ricorso contro la sanzione e che è risultata sostanziale per la Cassazione, che ha così confermato la sentenza di primo grado che aveva annullato la multa. 

SIGNIFICATI DIVERSI – Nonostante i termini approvazione e omologazione siano stati usati quasi come sinonimi, e anche per questo il ministero ha smesso di omologare gli autovelox dal 2020, il loro significato è diverso. Il codice della strada prevede che per avere uno strumento omologato si debbano verificare alcune caratteristiche obbligatorie, mentre per ottenere l’approvazione è sufficiente che abbia alcune caratteristiche non specificate dal codice sui cui è il ministero a esprimere un giudizio. Tuttavia la poca chiarezza da parte del ministero ha portato i Comuni a installare autovelox che rispettavano le caratteristiche obbligatorie, ma che non erano mai stati testati. Erano quindi approvati, ma non omologati.

QUASI TUTTI COSÌ – La sentenza della Cassazione mette a rischio migliaia di multe derivanti da autovelox non omologati, portando al rischio di un buco enorme nel bilancio di quei comuni che sulle multe degli autovelox spesso contano parecchio. “in Italia sono quasi tutti così”, dice l’Anci, l’associazione dei comuni italiani. Se mancano i soldi degli autovelox, “bisognerà tagliare altri servizi”, fa notare Carlo Rapicavoli, direttore dell’Anci Veneto, confermando di fatto che gli autovelox sono dei puri strumenti per fare cassa pescando dalle tasche degli automobilisti. Esultano le associazioni di consumatori che tutelano le migliaia di “pizzicati” dagli oltre 11.000 autovelox italiani, un record che non ha eguali a livello europeo (qui per saperne di più).

2 risposte

  1. ho 70/80 multe prese in 10 anni posso secondo voi far ricorsi perche’ se dal 2020 il ministero non omologa piu’ dono titti fuorilegge…

    1. Buonasera signor Angelo, le consiglio di contattarci, stiamo ancora studiando la sentenza però varrebbe la pena che ci chiamasse anche tenendo conto che comunque le multe vanno anche in prescrizione dopo 5 anni. Insomma, ci sono diverse cose da valutare.
      Ci trova allo 041-5349637 (dal lunedì al venerdì 9-13 e 15-19).
      Buona serata
      Gianluca Codognato
      uff. stampa Adico

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