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ALL’ ITALIA IL RECORD EUROPEO DI EVASIONE IVA

C’è una classifica europea in cui l’Italia primeggia, ma non c’è da vantarsi. È infatti nostro il record europeo di evasione dell’Iva, che nei conti pubblici pesa per 36,9 miliardi di euro. Una quota enorme, più di tre volte la flessibilità che Matteo Renzi vuole chiedere a Bruxelles per il prossimo anno. Il problema è piuttosto diffuso tra i Paesi Ue, e la Commissione ha calcolato nel 2014 una perdita pari a 159,5 miliardi di euro. Ma le differenze tra Stato e Stato sono enormi. In Svezia, per esempio, l’evasione non va oltre l’1,2% del totale. Mentre la maglia nera spetta alla Romania in termini percentual i (37,89% di evasione) e all’Italia in termini assoluti. Numeri «inaccettabili» secondo il commissario europeo agli Affari Economici Pierre Moscovici.

I passi avanti  

Così la Commissione ha rinnovato l’invito agli Stati a seguire il piano Ue per armonizzare i vari sistemi nazionali e per la creazione di un’area Iva comune, presentato lo scorso aprile. Uno schema che permetterebbe di abbattere le differenze per gli acquisti transfrontalieri e che, secondo la Commissione, renderebbe più difficile farla franca. Il tasso italiano di evasione Iva è del 27,55%, dati peggiori si registrano solo in Grecia (27,99%), Lituania (36,84%), Malta (35,32%), Romania (37,89%) e Slovacchia (29,97%). Il tasso medio di evasione nell’Ue è invece del 14,03%. L’unica, magra, consolazione è che rispetto al 2013 qualche passo avanti è stato fatto in Italia (il tasso era del 29,27%, pari a 37,87 miliardi di euro). Ma quasi una fattura (o uno scontrino) su tre resta invisibile.

 

5 risposte

  1. Queste notizie mi fanno incazzare, in quanto l’iva è l’imposta più assurda che si sia mai inventata, visto che lo stato si comporta come e peggio della MAFIA, in parole povere impone un PIZZO ai suoi cittadini, la gente quando può fa bene ad evadere questa imposta, questi detrattori danno notizie false e tendensione in quanto i soldi come dicono evasi ritornano nell’economia reale almeno quelli dei normali cittadini.
    Chi dice l’incontrario ho è bugiardo ho sa di mentire spodoratamente. E Voi se siete un associazione pro consumatori dovreste diffondere queste notizie e non andare a braccetto con le istituzioni come stanno facendo quei falsi dei sindacati.

  2. E questa sarebbe una novità? C’è voluta la relazione della Commissione Europea per – CERTIFICARLO ? -, ma mi facciano il piacere, anche a Bruxell i politici non sono diversi nei nostri, forse un po più sinceri, più trasparenti, più moralmente e giuridicamente onesti ma che ci vengono a dire che all’Italia spetta la maglia nera per l’evasioone fiscale!!!!!!! Noi italiani, a reddito fisso e pensionati medio bassi lo sappiamo dalla lontana riforma tributaria dell’anno 1972/1973 che in tema di evasione fiscale dopo di noi a potere indossare la maglia nera sono oltre ai greci quasi tutti i nuovi Paesi dell’Est Europeo ex URSS che hanno voluto annettere dopo lo smembramento dell’Unione Sovietica. Ad ogni modo è bugiardo un predidente del Consiglio che dice e predica sempre – tutti i giorni – che tutto va bene che siamo in ripresa… si per il cu….. Se si vuole combattere l’evasione Iva intracomunitaria bisogna dare la possibilità di creare il conflitto di interessi tra commercianti/professionisti e cittadino privato. Quest’ultimo deve avere la possibilità di detrarre dal reddito non il 19% di questo o quello etc… etc… bensì parametrare le detrazioni fiscali in relazione al reddito complessivo dichiarato, e comunque abbassando di pari passo le aliquote IRPEF, specie sui redditi da lavoro dipendente/pensioni. Il fatto è che nessun’idiota di parlamentare lo vuole ammettere che tutto ruota qui intorno.

  3. Con l’iva al 22% si può immaginare perché l’evasione sia così alta in Italia; non che si possa giustificare il nero solo perché l’iva è molto elevata, ma versare un quarto circa del costo totale di un prodotto in tassazione è senz’altro uno squilibrio tra l’oggetto che si porta a casa e quello che si versa all’Erario, e questo genera una complicità tra il venditore che non vuole dichiarare e l’acquirente che viene lusingato a pagare molto meno il suo acquisto. Se l’Iva fosse più ragionevole probabilmente questa complicità non si realizzerebbe, e l’evasione sarebbe più contenuta. Speriamo almeno che le detrazioni IRPEF non vengano modificate al ribasso e che siano quanto più possibile sburocratizzate…

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