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Aumenta il prezzo del barile, benzina verso i 2 euro al litro. La protesta di Adico

L’incubo degli automobilisti – il carburante sopra i 2 euro al litro – sta per materializzarsi. O, meglio, alcuni distributori, soprattutto in autostrada, lo applicano già da tempo sul servito ma il timore è che fra qualche giorno la gran parte delle pompe proponga prezzi vicini se non superiori a quella “soglia psicologica”. Il problema, come spiega bene il sito QuiFInanza.it, è “la nuova strategia dell’OPEC+, il cartello dei produttori petroliferi che comprende anche la Russia e l’Arabia Saudita” il quale “punta a sostenere le quotazioni del petrolio, che sono volate attorno ai 90 dollari al barile nel giro di un paio di mesi, per rimpinguare le casse dei paesi esportatori e finanziare i loro investimenti”. Così, dopo le consuete stangate legate all’esodo estivo e figlie di palesi speculazioni, ora ci si attende un nuovo salasso legato direttamente al prezzo del barile, in deciso aumento.

Attualmente, seconda l’ultima rilevazione del Ministero dell’ambiente e della sicurezza ambientale, la “verde” non è poi molto distante dai 2 euro (media 1,954) mentre le tariffe del gasolio ruotano attorno a 1,855 euro. E questa è l’unica notizia sensata di questi tempi surreali. Infatti, come sottolinea Carlo Garofolini, presidente dell’Adico, “al di là degli aumenti qualche tempo fa abbiamo più volte denunciato l’anomalia dei prezzi, con il gasolio perfettamente allineato alla “verde”. Almeno da questo punto di vista siamo tornati alla normalità”. Resta il problema degli annunciati aumenti oltre i 2 euro della benzina, “che rischiano di mettere definitivamente in ginocchio le famiglie italiane già alle prese con i rincari di settembre. Ormai siamo anche stufi di ripeterlo. O si agisce in modo definitivo e strutturale sulle accise, che incidono su metà prezzo del carburante oppure saremo sempre costretti a commentare un giorno sì e un giorno no queste batoste per gli automobilisti e per gli autotrasportatori, che poi a cascata incidono su altre voci, come i prodotti alimentari. Poi ci sono le speculazioni e su quelle servono interventi davvero duri e incisivi che richiedono però controlli e monitoraggi che allo stato attuale nessuno pare in grado di svolgere”.

2 risposte

  1. Buongiorno, sono una veneziana che vive da anni a Tarvisio, vicino al confine con Austria e Slovenia.
    Faccio quindi normalmente il rifornimento in questi 2 paesi, attualmente in Slovenia dove è più conveniente, attorno a 1.50€ al litro il diesel. Possibile questo divario con l’Italia?

    1. Buonasera signora, purtroppo è possibile o, meglio, è reale. Il nostro problema sono le accise che compongono circa metà del prezzo finale e, come può leggere anche in altri articoli pubblicati nel sito, a volte precedono la prima guerra mondiale (sic!). Purtroppo quelle accise non possono per ora essere toccate perché finanziano le casse dello Stato. Grazie per la sua concreta testimonianza anche se ovviamente questo dato non può che far imbestiairlire ancor più i nostri automobilisti.
      Buona serata
      Gianluca Codognato
      uff. stampa Adico

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