Mestre. Temuti e annunciati, ecco materializzarsi puntuali gli aumenti del costo del carburante, benzina in testa, che in molti distributori di Mestre hanno abbondantemente superato, per il servito, i 2 euro al litro. Adico martedì 12 settembre ha monitorato i prezzi di alcune pompe della terraferma confermando quanto previsto. Il record si è registrato in un distributore IP (zona parco San Giuliano) dove il diesel costava 2,229 euro e la benzina 2,309. Un prezzo decisamente più alto rispetto al self (1,861 per il diesel e 1,961 per la verde). Poco più in là, in via Martiri della Libertà, un altro IP sforava la fatidica soglia psicologica arrivando a 2,069 euro per il gasolio e 2,149 euro per le senza piombo. Pure in questo caso, arrangiandosi da soli, la spesa cala di molto (1,879 euro gasolio, 1,961 euro benzina). In generale in città per la verde i prezzi visibili nei display luminosi si attestano sotto i 2 euro al litro (ma quasi sempre parliamo di self) e sopra 1,950 euro. Anche le cosiddette pompe bianche non sembrano più fungere da stimolo al contenimento dei prezzi e anzi in molti casi i costi sono superiori ad altri distributori. Pare proprio che l’esposizione del prezzo medio regionale, divenuto obbligatorio, non stia servendo a nulla se non, in alcuni casi, ad aumentare le tariffe di chi teoricamente starebbe sotto a quegli importi.
La nuova stangata, che segue di pochi giorni gli aumenti registrati come sempre prima degli esodi estivi, dipende stavolta da una crescita del costo del “barile” secondo la nuova strategia adottata dall’Opec, il cartello dei produttori petroliferi che comprende anche la Russia e l’Arabia Saudita. L’organizzazione punterebbe a sostenere le quotazioni del petrolio, che sono volate attorno ai 90 dollari al barile nel giro di un paio di mesi, per rimpinguare le casse dei paesi esportatori e finanziare i loro investimenti.
Sia quel che sia, le conseguenze sono purtroppo nefaste per automobilisti e autotrasportatori che si ritrovano con l’ennesimo balzello “indiretto” in tempi di che, di, questi tempi, può risultare deleterio.
“Il costo del carburante sta diventando l’incubo degli italiani – conferma Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Proprio in questi giorni ci ha scritto una nostra socia che va spesso all’estero, sottolineando come per esempio in Slovenia la benzina sia attualmente a 1,50 euro. Purtroppo oltre alle palesi speculazioni di qualche compagnai e di qualche distributore, da noi sappiamo che le accise incidono più che in molti altri Paesi. Abbassarle, ridurle o eliminarle, come annunciato populisticamente da qualcuno, è evidentemente arduo perché quei soldi sono fondamentali per la casse dello Stato. Rileviamo solo un aspetto positivo, ovvero che il prezzo del gasolio è tornato abbondantemente sotto alla verde, mentre qualche mese fa erano uguali. Ma ciò è una magra consolazione rispetto al trend di aumento del carburante. Bocciamo poi in pieno il provvedimento del governo che con l’esposizione dei prezzi medi regionali a nostro avviso ha solo rialzato le tariffe al litro dei benzinai che avrebbero applicato prezzi inferiori”.