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Caparre “sparite” e lavori male eseguiti, sono oltre 150 i fascicoli aperti da Adico sul fronte superbonus

Una eccezionale opportunità divenuta un incubo per molti (troppi) committenti. Si può riassumere così l’impatto del superbonus sull’economia del Paese come dimostrano anche i tantissimi casi seguiti da Adico a partire dal 2022. A oggi l’associazione assiste circa 150 persone proprietarie di case singole e vari condomini, nell’ambito di una battaglia davvero ostica vista l’improvvisazione (e a volte la disonestà) di alcune ditte di costruzione e le mutate condizioni economiche causate dalla terribile bolla inflazionistica scoppiata lo scorso anno.

Allo stato attuale gran parte delle pratiche sono ancora aperte mentre una su quattro si è chiusa con esito positivo. Nell’80% dei casi, quelli relativi alle unità singole, la problematica riguarda le caparre anticipate dai committenti a fronte di lavori che poi non sono mai partiti. Adico, in questi casi, affronta la situazione diffidando le ditte interessate alla restituzione dell’acconto o, in alternativa, intimandole ad aprire il cantiere il prima possibile. “Purtroppo – protesta Carlo Garofolini, presidente dell’associazione – abbiamo a che fare in più di qualche caso con aziende che sono sparite nel nulla. La maggior parte, invece, ha scritto ai propri clienti spiegando che non era più possibile procedere con i lavori per l’impennata dei costi delle materie prime e per l’irrigidimento delle normative sul fronte del superbonus. Ciò non toglie che sia impensabile non restituire gli acconti a fronte di lavori non effettuati. Infatti molte pratiche sono ancora aperte perché le ditte coinvolte hanno assicurato che ritorneranno indietro gli importi pagati ma evidentemente sono ancora frenati da problemi economici. Per fortuna il nostro ufficio legale ha ottenuto risultati più che soddisfacenti su diverse pratiche con la restituzione degli acconti versati”.

Il restante 20% dei fascicoli concerne invece lavori male eseguiti o incompleti il che richiede naturalmente un altro tipo di azione legale. “Tale criticità – prosegue Garofolini – riguarda per lo più i condomini ma anche alcune unità singole. E’ chiaro che l’opportunità del superbonus è stata colta anche dalle aziende e non solo dai committenti con la conseguenza che nel mercato sono entrate pure realtà improvvisiate magari specializzate in altre settori ma attratte dalla possibilità di ricevere molte commissioni. Teniamo conto che l’impennata del costo delle materie prime ha incentivato l’acquisto da parte delle ditte di prodotto più scadenti e quindi meno costosi. E anche questo è alla base delle lamentele di molti committenti”.

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