Venezia. Se non è un teorema, poco ci manca. Il consumatore-utente subisce un disservizio, reclama, chiede un rimborso o un indennizzo e non ottiene nulla. Si rivolge a un esperto, sia esso l’operatore o il legale di un’associazione o comunque l’avvocato di uno studio privato, et voilà, il problema si risolve, in tempi più o meno brevi a seconda del problema. Ed è così, per esempio, che Adico, qualche giorno fa, ha ottenuto ciò che M.S., impiegata del Miranese (Venezia), non era riuscita a conseguire da sola nell’arco di alcune settimane prima, appunto, di chiedere l’assistenza dell’associazione. In questo caso alla donna è stato riconosciuto un rimborso di circa 10 mila euro a fonte di un danno alla caldaia che ha provocato, come conseguenza, l’allagamento della casa.
Tutto comincia a luglio 2022 quando M.S. acquista la caldaia in un negozio di Mira. A dicembre, però l’impianto non funziona più, come si può evincere dal blocco del riscaldamento. I tecnici programmano dunque un intervento in garanzia e si recano a casa dell’impiegata per sistemare il guasto. Destino vuole, però, che dopo questa visita, la caldaia inizi a perdere acqua a ritmo copioso tanto da allagare l’intero appartamento. Da qui, parte la corrispondenza fra la vittima e il negozio di impiantistica, che però non dà seguito alle legittime pretese della cliente. Poco tempo dopo, dunque, la pratica viene affidata all’ufficio legale di Adico e all’apposito sportello riservato al risarcimento danni.
“Abbiamo scritto al venditore – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – evidenziando come l’allagamento della casa, di per sé un fatto decisamente rilevante, sia dipeso esclusivamente dall’intervento dei tecnici o comunque dalle condizioni della caldaia acquistata poco tempo prima. Nell’ambito di quella corrispondenza, abbiamo anche esibito la documentazione fotografica realizzata dalla nostra socia per rafforzare ancora di più la testi nostra e della stessa assistita”.
Come già anticipato, la diffida ha sortito l’effetto sperato perché ha aperto la strada a una corrispondenza capace di condurre all’obiettivo. All’impiegata veneziana è stato riconosciuto un rimborso di circa 10 mila euro che andranno a coprire i danni provocato dall’allagamento della casa.
“E’ chiaro che siamo molto soddisfatti del risultato – commenta ancora Garofolini – perché il nostro intervento ha regalato un po’ di serenità alla socia. Resta il rammarico per un sistema che in molti settori relega il cittadino a semplice spettatore che nulla può per far valere i propri diritti. E così, a volte, ci si trova a combattere e a vincere battaglie che in realtà non dovrebbero cominciare viste le palesi ragioni delle vittime. Visto che le cose stanno così, noi assistiamo volentieri chi ci chiede una mano anche in situazioni vicende che si dovrebbero risolversi, al contrario di altre dove l’aiuto degli esperti è più che necessario, fondamentale”.