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Con il trucco del finto sms i truffatori ottengono un prestito di 5 mila euro dalla banca utilizzando il conto corrente di un impiegato padovano

Saonara. Il trucco è sempre lo stesso. Un messaggino inviato nella chat “ufficiale” della banca, la comunicazione di operazione sospette, l’invito a inserire alcuni dati per evitare frodi. E’ così che anche A.S., 35enne impiegato padovano residente a Saonara, è incappato nella insidiosissima truffa del finto sms che da alcuni anni, ormai, sta svuotando i conti correnti di migliaia di clienti di varie banche (in primis, Intesa San Paolo) e aziende importanti come Poste Italiane. In questo caso, però, alla vittima è stata riservata un “trattamento” nuovo che apre la strada a inquietanti risvolti. Tramite il conto dell’uomo, infatti, i truffatori si sono auto-accesi un prestito di 5mila euro che, sommato agli altri 4 mila e 500 euro rubati con pagamenti e bonifici, fanno impennare a quasi 10 mila euro l’importo rubato. L’aspetto grottesco è che A.S. in questo periodo è costretto a pagare mensilmente le rate per un finanziamento di cui stanno godendo i lestofanti che lo hanno preso di mira.

Tutto accade a marzo quando l’impiegato di Saonara riceve un sms sulla chat di messaggistica dove la sua banca, la Bbva (Banco Bilbao Vizcaya Argentaria), gli invia da sempre le comunicazioni inerenti il suo conto. In questo caso, il sedicente operatore comunica movimentazioni sospette sul conto del cliente e lo invita a inserire alcuni codici per bloccare la possibile frode. In realtà la frode è proprio questa perché con l’inserimento dei codici i truffatori mettono in atto il loro proposito entrando di fatto nel conto corrente della vittima. In questo modo, effettuano due bonifici da mille euro ciascuno e un altro da circa 1.500 euro. Poi, un pagamento, ancora di mille euro e, infine, accendono un prestito istantaneo da 5mila euro sempre con la Bbva.

“Come abbiamo già evidenziato per i tantissimi altri casi che stiamo seguendo con successo – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – anche per il socio padovano chiederemo alla banca il rimborso di quanto sottratto dai ladri. Di fatto, riteniamo che spetti all’istituto di credito mettere in atto tutte le precauzioni per scongiurare frodi ai danni dei propri clienti e per evitare l’utilizzo illegittimo dei dati personali degli stessi. L’arbitro ha più volte sostenuto la nostra tesi spiegando che spetta all’intermediario, in questo caso la Bbva, dimostrare che sono state adottate tutte azioni necessarie per scongiurare situazioni del genere”. Per quanto riguarda il prestito, poi, “è inammissibile che si conceda un finanziamento così, senza un reale controllo della richiesta e della modalità con cui è avvenuta. In un attimo, la banca ha concesso il prestito, senza procedere con alcuna verifica in merito. Tramite il nostro ufficio legale abbiamo presentato ricorso all’Arbitro bancario finanziario forti anche di diverse sentenze che confermano le nostre posizioni”.

2 risposte

  1. La banca non paghera mai nulla.. stessa sorte è successa a noi con intesa San Paolo… 10.000 Euro volati in Lituania e piu rivisti… l’unica arma che abbiamo noi utenti è chiamare la nostra banca in caso di messaggi strani…

    1. Salve signor Sandro, noi in realtà abbiamo chiuso molte posizioni, anche con Intesa San Paolo, al 50% dell’importo rubato. In alcuni casi anche del 100% ma soprattutto quando si trattava di bancomat spediti via posta (un caso particolare della truffa).
      Se vuole può contattarci allo 041-5349637 (dal lunedì al venerdì 9-13 e 15-19).
      Buona giornata
      Gianluca Codognato
      uff. stampa Adico

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