Rilanciare gli investimenti per agganciare la ripresa. Questo l’obiettivo dichiarato dell’Investment compact, il decreto che sarà esaminato oggi in Consiglio dei ministri. Secondo le ultime indiscrezioni, le riletture finali del testo avrebbero prodotto una forte scrematura del pacchetto di norme che i ministeri dello Sviluppo economico e dell’Economia avevano preparato. Ci sarà una delle norme più discusse, quella per la creazione di una società (o un fondo) a partecipazione pubblico-privata per sostenere con liquidità fresca le ristrutturazioni aziendali. La prima a usufruirne potrebbe essere l’Ilva. Proprio per avere certezza che il nuovo strumento, nonostante la finalità generale, fosse disponibile in tempo per le acciaierie di Taranto, si stava valutando se utilizzare il decreto Ilva, già in discussione in Senato. Ma alla fine ha prevalso l’altra scelta.
La portabilità
Nel decreto entra con certezza l’applicazione al nostro Paese della direttiva europea sulla portabilità dei conti correnti. La norma stabilisce un termine obbligatorio di 15 giorni entro il quale le banche devono assicurare il trasferimento di un conto corrente da un istituto all’altro gratuitamente. Per chi non adempie scatta l’obbligo di risarcire il cliente. Tra le novità in arrivo, il cosiddetto «patent box» per invogliare i grandi gruppi del lusso, ma anche del «food», che sono migrati all’estero a tornare in Italia, estendendo ai marchi commerciali l’incentivazione fiscale introdotta con la legge di Stabilità per i brevetti. Entra nel provvedimento anche la normativa sul rientro dei «cervelli», tramite un’incentivazione di tipo fiscale. Sarebbe saltata la possibilità di estendere la garanzia statale sul credito delle Pmi in sofferenza, la norma estenderebbe il Fondo centrale di garanzia alle cartolarizzazioni di crediti, anche già erogati, nei confronti delle Pmi purché «in bonis».
Fonte: corriere.it