Sul filo di lana. O appena dopo. Sì perché il 15 gennaio era la data per la pubblicazione dei modelli delle certificazioni dei dipendenti (il Cud, ora si chiama certificazione unica). L’Agenzia delle entrate si è presa tutto il tempo a disposizione per pubblicare sul suo sito la circolare interpretativa del modello 730 precompilato. E le date stavolta hanno un valore più alto: il termine di presentazione dei dati da parte di contribuenti e professionisti è il 7 marzo (che però è sabato e quindi si slitta al 9). Ma ogni giorno che passa è un macigno perché il compito è titanico: 7 pagine di modello, 115 pagine di istruzioni operative, 297 campi da compilare. Sono questi i numeri della certificazione unica, necessaria per la predisposizione del 730 precompilato (che a sua volta ha 131 pagine di istruzioni). Un ossimoro fiscale che prevede una montagna di adempimenti per produrre un modello di semplificazione.
I dati da trasmettere sono quelli relativi ai redditi fiscali e le retribuzioni previdenziali dei lavoratori dipendenti o parasubordinati, nonché i redditi dei lavoratori autonomi e i redditi diversi. «Cosi però risulta difficile garantire quello che ci viene richiesto – spiega Marina Calderone, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro -. Non bisogna infatti mai dimenticare che una volta diventati ufficiali i modelli, le software house dovranno aggiornare i programmi gestionali, rilasciando le release utili ad elaborare i dati richiesti». Scongiurata l’ipotesi del ritardo, rimangono le criticità già evidenziate da tempo dagli addetti ai lavori. I dati da presentare entro la scadenza sono numerosi e i termini rischiano di diventare incompatibili con la possibilità per le aziende di recuperare tutte le informazioni utili a una corretta compilazione dei dati.
Facciamo un esempio, un fattura con ritenuta d’acconto emessa a dicembre 2014 è possibile registrarla entro 60 giorni: quindi entro la fine di febbraio. A questo punto, il professionista ha solo pochi giorni per effettuare le registrazioni e predisporre la certificazione. Così come i conguagli fiscali di fine anno sulle buste paga: è possibile predisporli entro il 28 febbraio. E quindi si avranno solo 7 giorni per produrre la certificazione unica. Il ritardo di ieri quindi innesca un domino che condizionerà (e potrebbe pregiudicare) il lavoro delle aziende e degli studi professionali. Il tutto senza dimenticare che è prevista una sanzione di 100 euro per ciascuna certificazione contenuta nel file inviato in ritardo che andrà a carico del datore di lavoro.
Intanto all’orizzonte si profila un ulteriore ingorgo di scadenze per contribuenti e professionisti. Infatti entro il 16 febbraio dovranno essere predisposti i calcoli per il pagamento dei premi Inail dei datori di lavoro e entro il 28 febbraio deve essere trasmessa la denuncia dei salari. Nello stesso periodo bisognerà fare i conti con la certificazione unica. E il tempo scorre inesorabile.
di Isidoro Trovato
fonte: corriere.it
Una risposta
Grazie Presidente del C. Renzi !
Bella idea … se lavorano gli altri… evviva la semplificazione !!!!
Ma va fan ……