COPPIE VENEZIANE SEMPRE PIU’ IN CRISI. NEL 2016 IN PROVINCIA HANNO DIVORZIATO QUASI 2000 PERSONE (+10% RIPETTO ALL’ANNO PRIMA). GAROFOLINI: “CAMBIA ANCHE L’AFFIDAMENTO DEI FIGLI, IL GENITORE VUOLE PIU’ TEMPO LIBERO PER SE’ ”

VENEZIA. La famiglie veneziane sono sempre più in crisi. Le coppie scoppiano, i contrasti familiari aumentano e, come ci insegna la cronaca, molti litigi sfociano in violenza. Ma che succede al sacro vincolo del matrimonio? Ce lo raccontano con la consueta cinica freddezza i periodici dati dell’Istat che, a poco a poco, paiono recitare il de profundis per la coppia tradizionale, quella che si amava per sempre fino a che morte non li separava. E qualche altra indicazione ce la fornisce lo sportello “separazione e divorzio consensuale” di Adico che rileva una evoluzione anche nell’affidamento dei figli: ormai non ci sono più battaglie all’ultimo sangue per l’affidamento esclusivo e anche le donne, per lo più fra i 40 e i 50 anni, cercano soluzioni per poter godere del proprio tempo libero.

Gli ultimi numeri dell’Istituto – elaborati dall’Adico tramite il proprio sportello “sparazioni e divorzio consensula” e riferiti all’1 gennaio 2017 – accrescono le preoccupazioni pure rispetto all’ultimo trend registrato la scorsa primavera e relativo all’1 gennaio 2016. Ebbene, guardiamoli questi numeri per capire la situazione. In provincia di Venezia la rilevazione dell’1 gennaio 2016 segnava 21.169 persone divorziate (non divorzi) mentre all’1 gennaio 2017, ultimo dato disponibile, la quota è salita a 23.146 persone: tradotto, in un solo anno, il 2016, si sono consumati un migliaio di divorzi, per un totale di 1.977 nuovi divorziati durante questo periodo. L’anno prima la quota di “nuovi” divorziati era comunque elevata, 1.727, ma rispetto agli ultimi dati c’è stato un aumento di circa il 10%. Il boom, partito nel 2015, è con ogni evidenza legato all’introduzione del cosiddetto “divorzio breve” prima del quale ogni anno il numero di divorziati stava sempre abbondantemente sotto le mille unità. Il Capoluogo, con 8.875 persone divorziate nell’arco del 2016, la fa da padrona in questo triste primato. Ma gli aumenti più consistenti di divorzi in termini proporzionali si concretizzano ora di più in provincia, dove un tempo il vincolo del matrimonio appariva per i più inattaccabile. “La vita di coppia è sempre più complessa – commemta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – tramite il nostro sportello abbiamo scoperto che nel 10 per cento dei casi alla base del divozio c’è un tradimento favorito dagli incontri sui social network. In più anche l’emancipazione economica delle donne ha ridotto quel senso di dipendenza che a volte teneva assieme le coppie, anche quando vi erano dei contrasti”. Lo sportello rileva un’altra inversione di tendenza degli ultimi tempi. “Il nostro ufficio legale si occupa anche di assistere le coppie divorziate nella gestione dei figli – rivela Garofoloni – I genitori più giovani, quelli sotto i 50 anni, non fanno più a gara per avere i figli più giorni possibile se non addirittura in via esclusiva. Cercano piuttosto soluzioni di mezzo, che permettano loro di stare con i figli senza ricnunciare a giornate libere da passare con amici o comunque da dedicare esclusivamente a se stessi”.

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