Il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato in aprile di 10 miliardi, a 2.194,5 miliardi, superando il precedente record storico di 2.184 toccato a marzo. Un dato arrivato da Bankitalia poco prima che il ministro delle Finanze, Pier Carlo Padoan, a Napoli per un convegno ribadisse che l’obiettivo del governo per l’Italia è avere “un sistema di finanza pubblica più piccolo, più snello, più efficiente”, per offrire i servizi pubblici essenziali “ma con costi più bassi”. Sempre dalla Campania, parlando in un forum con il Mattino, ha aggiunto: “Questa del record del debito è una cosa veramente noiosa. Per definizione il debito aumenta, bisogna vedere se l’aumento è maggiore o minore del Pil nominale”. L’incremento dello stock del debito è stato superiore al fabbisogno del mese (6,4 miliardi), in ragione dell’aumento di 4,2 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro (a fine aprile pari a 83,1 miliardi; 77,4 ad aprile del 2014). Continuano invece a lavorare a favore del contenimento dell’indebitamento il buon momento dei titoli di Stato, nonostante l’incremento dei rendimenti dei titoli di Stato legato alla tensione per la Grecia e alla ripresa delle prospettive di inflazione: in ogni caso, l’emissione di titoli sopra la pari, l’apprezzamento dell’euro e gli effetti della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione (0,6 miliardi) sono elementi che comprimono in parte il debito. Bankitalia precisa ancora che il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 9,9 miliardi, quello delle Amministrazioni locali di 0,1 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato. La pubblicazione di via Nazionale su “Finanza pubblica, fabbisogno e debito” sottolinea anche che le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state di 29,5 miliardi, sempre in aprile, in aumento del 2,9% (0,8 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2014. Nel primo quadrimestre del 2015 le entrate tributarie sono state complessivamente pari a 115,2 miliardi, lievemente superiori rispetto a quelle relative allo stesso periodo dell’anno precedente (114,4 miliardi). In una pubblicazione separata, del Mef, si spiega che le entrate tributarie e contributive del periodo gennaio-aprile sono aumentate dell’1,9% (+3.601 milioni di euro), rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Il dato tiene conto della sostanziale stabilità (+38 milioni di euro) delle entrate tributarie e della crescita delle entrate contributive del 5,2% (+3.563 milioni di euro) dovuta agli incassi della prima rata dei premi Inail che nel 2014 era slittata dal mese di febbraio al mese di maggio. Tornando alle parole di Padoan, il ministro ha spiegato che “l’impegno è di non cambiare rotta e di continuare con l’abbattimento delle tasse” iniziato con il bonus Irpef e con la scorsa legge di Stabilità. Per finanziare l’ultieriore lavoro sulla pressione fiscale sarà necessario ricorrere alla spending review.
Fonte: repubblica.it