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Dilazionare gli importi delle bollette-pazze? Inutile (e deleterio) se si concedono poche rate. La storia emblematica di un’impiegata alle prese con fatture del gas quintuplicate

Mestre. Poter rateizzare le bollette è la soluzione più concreta per aiutare le famiglie a pagare le fatture gonfiate dall’inflazione. Lo diciamo da sempre. Purtroppo, però, per esigenze anche amministrative, le aziende concedono di solito una dilazione in quattro tranche e questo in molti casi non basta. Come fare, dunque? Il tema è delicato e la risposta è semplice. Bisogna concedere una rateazione molto più lunga agli utenti con fatture eccessivamente onerose per l’aumento delle tariffe, questo almeno fino a che i rincari nel settore energia non saranno completamente assorbiti.

La richiesta matura nell’ambito delle tante segnalazioni che la nostra associazione riceve quasi quotidianamente sul fronte bollette. Facciamo un esempio concreto e reale che Adico segue proprio in questi giorni. Anna (nome di fantasia) è una impiegata veneziana, divorziata e con due figli. Fino a inizio 2022 pagava il gas 0,46 euro a metro cubo ma a partire dal 2022 il prezzo è quintuplicato passando a 2,71 euro. L’aumento si è tradotto in un salasso senza precedenti pur di fronte a consumi pressoché invariati: circa 5 mila euro per due bollette. Come pagarle, con uno stipendio mensile di 1.500 euro? La donna, ovviamente, appena vista la prima bolletta da 2 mila e 600 euro, ha chiesto al suo fornitore una rateizzazione che le è stata concessa: quattro rate. Dopo un paio di mesi, ecco un’altra batosta simile. Che fare? L’impiegata ovviamente ha invocato una nuova dilazione che non è stata accordata per la presenza delle rate relative alla precedente fattura.

“Come dimostra questo semplice esempio – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – anche la rateazione delle bollette non serve a nulla se il numero di rate è limitato. I fornitori in questo difficile momento devono cercare di essere più disposti a una dilazione molto più sostenibile. Nell’esempio della nostra socia, alla fin fine le rate erano superiori ai 500 euro mensili, un terzo dello stipendio. Ma il problema vero è che si è accumulata subito un’altra bolletta stratosferica sempre dovuta all’esplosione delle tariffe. La domanda sorge spontanea. E’ più vantaggioso per il fornitore aumentare il numero delle rate o procedere con azioni di recupero crediti, sospendendo magari la fornitura e non vedendo comunque i soldi? Insomma, il concetto è chiaro: in questa fase, fino a che l’inflazione non sarà riassorbita, bisogna concedere rateazioni molto più lunghe”.

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