Prenotare dall’Italia l’auto per la vacanza a Cuba, pagarla (e neanche poco), arrivare nell’isola caraibica e scoprire non solo che la macchina non c’è, ma anche che l’ufficio del noleggio è chiuso da un anno. E’ questa purtroppo la prassi, a quanto pare consolidata, di chi si rivolge alla società Cubacenter che da molto tempo, imperterrita, continua a incassare bonifici per vetture che non esistono. Adico si era occupato della vicenda a gennaio 2023 quando una coppia di giovani che aveva organizzato un tour in Messico e poi, appunto, a Cuba. Per poter visitare l’isola, i due hanno deciso di prenotare una macchina direttamente dall’Italia, tramite un’agenzia, Cubacenter appunto, che si dovrebbe occupare di questo servizio. In realtà, una volta giunti in loco, non hanno trovato nessuna auto e tantomeno sono riusciti a farsi restituire i soldi dalla società. Pochi giorni fa, quindi a un anno esatto da quella spiacevole disavventura, un altro viaggiatore ci ha contattato raccontando una situazione simile (se non identica). Da agosto una famiglia lombarda ha iniziato i contatti via mail con la solita Cubacenter dopo aver visto che il sito aveva un buon giudizio come numero di stelle. In realtà, entrando dentro, si possono leggere innumerevoli recensioni negative, che parlano appunto di una vera e propria truffa. Fatto sta che dallo scambio di mail tutto sembrava in regola, almeno fino al pagamento di circa 1.400 euro. Da questo momento le cose sono un po’ cambiate. Il noleggiatore non ha mai inviato un riscontro del pagamento o un voucher, seppur richiesto più volte dalla famiglia. In ogni caso, la comunicazione non si è interrotta e quando i vacanzieri sono arrivati a Cuba si sono resi conto che la macchina non c’era e neppure l’ufficio che, a quanto hanno appreso in loco, era chiuso da un anno. La famiglia ha dunque contattato l’interlocutore di Cubacenter che, con varie scuse si è scusato per il disagio e ha assicurato che avrebbe restituito i soldi in brevissimo tempo. Poi, è completamente sparito.
“Un anno fa abbiamo affrontato il caso dei due giovani – racconta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – ma siamo stati contattati proprio mentre erano a Cuba e si erano ritrovati senza macchina. Impossibile qualsiasi azione. Eravamo convinti, anche dopo la nostra denuncia, che questa truffa sarebbe finita invece constatiamo che le cose non stanno così. Abbiamo consigliato alla persona che ci ha contattato di sporgere denuncia alla polizia postale per vedere se è possibile risalire a qualche soggetto fisico dato che l’iban al quale è stato effettuato il bonifico è italiano. Nell frattempo ci auguriamo che altre persone non siano cadute in questa trappola così odiosa e meschina, in grado di rovinare una vacanza che, sulla carta, dovrebbe essere da sogno”.