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Il caldo penalizza gli anziani anche nel portafoglio. L’aria condizionata raddoppia la bolletta

Venezia. Anche il caldo non è amico delle persone anziane. E non solo per le nefaste conseguenze prodotte sul fisico degli ultra70enni dalle alte temperature elevate ma anche per il prolungato utilizzo del condizionatore che provoca altre conseguenze nefaste, questa volta sul portafoglio. Secondo i calcoli di Adico – realizzati sul territorio veneziano – quest’anno le persone anziane dotate di aria condizionata spenderanno circa il doppio rispetto alle persone più giovani, in età scolastica o lavorativa. Il motivo è legato alla permanenza fra le mura domestiche. A una certa età, infatti, si esce molto meno di casa e, quando il caldo non dà tregua, allora l’unico conforto per chi ha uno o più split è appunto quello di aprirli. Tenendo conto che fra luglio e agosto i giorni roventi sono stati circa una ventina, abbiamo calcolato una spesa di circa 43 euro per una persona anziana che ha tenuto acceso il condizionatore dalle1 4 del pomeriggio fino alla mattina successiva. Chi lavora, invece, potrebbe aver utilizzato l’aria condizionata per le otto ore notturne, spendendo circa la metà (una 20ina di euro). Naturalmente stiamo parlando di ipotesi, per quanto decisamente realistiche. Di certo, commenta Carlo Garofolini, presidente dell’associazione, il consumo estivo di energia elettrica è per molti pensionati molto superiore rispetto alle altre categorie di cittadini e la circostanza non è buona, considerando che una larga fetta di anziani deve fare i conti con assegni previdenziali inferiori ai mille euro lordi mensili”. Diciamo subito, però, che rispetto alla scorsa estate le cifre in ballo sono decisamente inferiori e dunque le bollette 2023 non hanno nulla a che vedere con quelle esorbitanti del 2022. Considerando sempre venti giorni di caldo rovente e gli stessi orari di aria condizionata presi in considerazione per il 2023, con le tariffe dell’anno passato l’anziano avrebbe sborsato 180 euro mentre le altre tipologie di utenti, un’ 80ina. “Per quanto siano previsti però l’autunno aumenti sia per la luce sia per il gas – conclude Garofolini – non arriviamo neanche lontanamente alle cifre dell’anno passato. Ma sinceramente non la si può definire neppure una buona notizia perché ora ci troviamo di fronte a costi, per così dire, normali, mentre nel 2022 si era arrivati a tariffe disumane, totalmente fuori mercato”.

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